Sono solo cinque i produttori che hanno finora presentato dispositivi certificati come compatibili HomeKit. La ragione di questo ridotto interesse sarebbe nelle, eccessivamente secondo alcune fonti, rigide misure di sicurezza con la tecnologia Bluetooth low energy, come dice Forbes.
Secondo quanto si apprende dalla testata finanziaria, Apple permette di certificare dispositivi WiFi o Bluetooth low energy (LE) come accessori compatibili HomeKit, ma per ottenere la certificazione, viene richiesto ai produttori di sfruttare un complesso sistema di cifratura con chiavi a 3072-bit così come il Curve25519 (un meccanismo di crittografia ellittica particolarmente sicuro). Con i dispositivi WiFi è più semplice tenere conto di queste misure di sicurezza, mentre pare sia più complesso e dispendioso (in termini di elaborazione necessaria) farlo con i dispositivi Bluetooth LE, causando lag che impediscono di produrre dispositivi perfettamente funzionali. Produttori quali Broadcom e Marvell stanno ad ogni modo migliorando i propri chip Bluetooth LE permettendo di gestire meglio i requisiti di Apple.
“Questi protocolli sono all’avanguardia” spiega Diogo Monica, esperto in sicurezza dell’IEEE, spiegando che finora l’industria del settore si è preoccupata poco della sicurezza e che l’hanno vista come un qualcosa della quale gli utenti si preoccupano poco. “Con l’avvento dell’Internet delle Cose” dice Monica, “penso che i requisiti di Apple per HomeKit obbligheranno i produttori ad adottare tali standard sia straordinario per i consumatori finali”.