Il CEO di Signal – l’applicazione di messaggistica istantanea centralizzata che consente di effettuare chat e chiamate audio-video crittografate – ha annunciato le sue dimissioni e riferito che al suo posto è stato nominato come CEO ad interim Brian Ancton, noto per essere stato il co-fondatore di WhatsApp.
Non è chiaro se Ancton confermerà il suo incarico definitivamente; per il momento sembra essere stato temporaneamente nominato come rappresentante fino alla nomina del nuovo sostituto. “Ho parlato con i candidati negli ultimi mesi ma intendo allargare la ricerca con questo annuncio per contribuire a trovare la persona più adatta per il prossimo decennio di Signal”, ha scritto Moxie Marlinspike – CEO dimissionario. “Continuerò a rimanere nel Consiglio di Signal, impegnato a contribuire alla mission di Signal con questo ruolo, nella transizione alla fuoriuscita da CEO nel corso del prossimo mese, concentrando la ricerca dei candidati”. E ancora: “Brian Acton, che fa anche parte del consiglio della Signal Foundation, si è offerto volontario per servire come CEO a interim nella fase di ricerca. Ho completa fiducia per il suo impegno nella missione e capacità di agevolare nel frattempo il lavoro del team”.
Nata nel 2014, Signal è molto cresciuta negli ultimi tempi come app alternativa ad altre più note, in virtù di funzionalità che regolano l’invio e la ricezione dei messaggi con la crittografia end-to-end: in altre parole le conversazioni tra gli utenti dell’app possono essere viste solo da mittente e ricevente. il servizio vanta 40 milioni di utenti attivi al mese ed è quello raccomandato da tutti gli esperti di sicurezza. Essendo un’azienda non-profit, l’azienda che sviluppa l’app non propone pubblicità ma fa affidamento a donazioni.
Varie controversie che riguardano Whatsapp (incluso il fatto che ora è un’azienda di proprietà di Mark Zuckerberg e collegata a Facebook) e il down di ottobre dello scorso anno, hanno regalato negli ultimi tempi milioni di nuovi utenti a Signal che hanno deciso di trovare strade alternative a Whatsapp e Messenger.
Ad aprile dello scorso anno si è scoperto che persino Mark Zuckerberg è presente su Signal: il suo numero di telefono era tra quelli di 533 milioni di vittime coinvolte nel “Facebook Data Breach”, numero che è stato sfruttato per confermare che anche il CEO di Facebook/Meta è su Signal. «Mark Zuckerberg rispetta anche la propria privacy, utilizzando un’app di chat con crittografia end-to-end e non di proprietà di Facebook», ha scritto tempo addietro in un tweet Dave Walker, un esperto di sicurezza a prova del fatto che Mark Zuckerberg sia effettivamente presente.