Il CEO di OpenAI, la società nota per la promozione e lo sviluppo di intelligenze artificiale (una su tutte ChatGPT, specializzata nel dialogo uomo-macchina) è in trattativa con non meglio precisati investitori mediorientali e con TSMC (il più grande produttore indipendente di semiconduttori al mondo), intenzionato a lanciare una nuova iniziativa nel settore dei chip dedicati all’AI, mossa che dovrebbe permettere all’azienda di ridurre la dipendenza da società come Nvidia.
A riferirlo è il Financial Times, spiegando che Sam Altman ha parlato con alcuni dei più facoltosi investitori della zona, descrivendp un ambizioso progetto che prevede lo sviluppo di chip dedicati all’addestramento delle AI, e di strutture dedicate alla loro fabbricazione.
L’imprenditore (38 anni) è a quanto pare in trattativa con investitori negli Emirati Arabi Uniti, ma anche con Taiwan Semiconductor Manufacturing Co (TSMC) e pensa a una partnership per la realizzazione dei chip.
Com’è facile immaginare c’è molto interesse verso tutto ciò che riguarda l’AI e in questo ambito chip sempre più potenti sono e saranno sempre più richiesti. Nvidia, con sue architetture GPU, è leader nell’ambito del supercomputing, della salute, dei servizi finanziari, big data altri settori ancora nei quali è possibile sfruttare l’intelligenza artificiale. È da molti visto come il futuro di ogni settore e mercato perché ogni impresa necessita o avrà bisogno dell’intelligence e motori di elaborazione dedicati; la “forza motrice” dell’intelligenza artificiale consente innovazioni che saranno alla base di innovazioni in tanti settori.
L’AI serve in tutti i settori e grazie a passi avanti in termini di velocità, può essere applicata ovunque e c’è chi pensa che sfide quali la cura per il cancro e i veicoli davvero a guida autonoma, saranno a portata di mano con la prossima era dell’AI.
Non è chiaro se la nuova impresa di Altman sarà trattata come una controllata di OpenAI o una entità separata; una “gola profonda” ha riferito al quotidiano economico-finanziario britannico che l’unica cosa certa è che OpenAI sarà uno dei principali clienti della nuova azienda.
A novembre dello scorso anno, Altman era stato improvvisamente destituito da CEO di OpenAI dal consiglio di amministrazione, e tornato subito dopo che molti dipendenti avevano minacciato di dimettersi.
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