Apple dovrebbe testare processori ARM per capire se sono adatti al Mac. Lo sostiene un insospettabile: il CEO di Intel Brian Krzanich che – nel corso della Code Conference che si svolge al Terranea Resort in California – ha dato, più o meno, via libera ad un confronto tra le CPU prodotte dalla sua azienda e quelle che, secondo diverse fonti, Apple starebbe sperimentando, prodotte in casa e costruite ad hoc per le sue macchine.
A Krzanich era stato stato chiesto cosa pensasse delle voci che circolano da tempo secondo le quali Apple un giorno potrebbe creare suoi processori ARM e abbandonare i processori Intel, una domanda scomoda ma alla quale con tranquillità e razionalità il capo d Intel ha risposto: “Come ingegnere ritengo che sarebbe stupido non provare. Discutiamo sempre i traguardi della concorrenza, una battaglia che dobbiamo vincere. Il nostro compito – ha aggiunto il dirigente di Intel facendo capire che questa ipotesi è anche uno degli stimoli che invoglia la sua azienda a fare sempre di meglio – è quello di rendere convincenti i nostri prodotti, spingendo su performance e autonomia”.
Brian Krzanich, come tutti noi, non conosce ovviamente cosa intende fare Apple in futuro e forse Intel potrebbe essere l’ultima a saperlo: “Se hanno un progetto del genere, non lo rivelano certo a me”. Tempo addietro Apple ha smorzato queste voci ribadendo l’interesse per i chip Intel e suggerendo che processori ARM saranno sfruttati per funzionalità secondarie, come accade ad esempio con il chip T1 dei MacBook Pro, un processore (ne abbiamo parlato qui) che interagisce via software con il computer sfruttando un sistema proprietario (una versione ridotta di watchOS) che fa da ponte con macOS Sierra.
A febbraio di quest’anno è circolata un’indiscrezione secondo la quale Apple è su un nuovo chip per Mac denominato “T310” al quale delegare alcune funzionalità che consentirebbero di ridurre i consumi, comportandosi molto meglio rispetto a quanto è possibile fare con la tecnologia che mette a disposizione Intel.