Il CEO di HP, Enrique Lores, ha deciso di rispondere alle critiche sulla controversia pratica del produttore che porta al blocco delle stampanti quando l’utente prova a utilizzare cartucce compatibili (non originali).
Parlando con CNBC, Lores ha riferito della possibilità di “integrare un virus nelle cartucce”, affermando che, “partendo dalle cartucce, [il virus] si diffonde nella stampante e sulla rete”, uno scenario spaventoso che dovrebbe giustificare il comportamento di HP, negli USA recentemente oggetto dell’ennesima causa contro quella che il produttore chiama “sicurezza dinamica“, strumento messo in atto per obbligare gli utenti delle sue stampanti a usare esclusivamente cartucce e toner originali.
La “sicurezza dinamica” delle stampanti HP, impedisce alle stampanti di funzionare se nella periferica non è installata una cartuccia con chip di HP o circuiteria elettronica di HP.
Il produttore ha rilasciato aggiornamenti firmware per bloccare le stampanti; a loro dire è un sistema per “garantire qualità” ai clienti, “preservare l’integrità” dei loro sistemi di stampa e proteggere loro “proprietà intellettuali”; per molti utenti è solo un modo per obbligare le persone a comprare cartucce originali, e l’azienda è accusata di avere “creato un monopolio” con i suoi toner e le sue cartucce, impedendo di usare inchiostri e toner di terze parti.
Le affermazioni di Lores non sono del tutto infondate e secondo una ricerca finanziata da HP, è – teoricamente – possibile usare gli inchiostri per diffondere virus sui computer collegati, sfruttando chip-microcontroller presenti sulle cartucce.
Molto più probabilmente la realtà è che HP guadagna più con le cartucce che dalle stampanti. Lores ha confermato nell’intervista che l’azienda perde denaro con la vendita della stampanti e fatto capire che i guadagni arrivano dopo, con la vendita delle cartucce.
HP non sembra ad ogni modo intenzionata a fermarsi e paventa un mondo nel quale sarà obbligatorio disporre di abbonamenti per tutte le tipologie di inchiostri e toner. “Il nostro obiettivo a lungo termine è la stampa in abbonamento”, afferma Lores, spiegando che l’azienda sta spingendo l’acceleratore verso questo obiettivo.
A gennaio dello scorso anno la nostra Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) aveva invitato con una moral suasion Epson e Lexmark a informare i consumatori se le proprie stampanti funzionano con cartucce di inchiostro- toner non originali o se richiedono – attraverso strumenti digitali (software) – l’utilizzo esclusivo di cartucce originali.
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