Le emoji non sono tutte uguali. L’Unicode Consortium, l’organizzazione che si occupa di definire un sistema comune per la scrittura dei caratteri, decide le nuove emoji ma per la modalità di rappresentazione grafica vera e propria è lasciata libertà di scelta e ogni produttore (Apple, Samsung, Microsoft, Google, ecc.) può decidere in proprio come rendere graficamente i pittogrammi.
Per quanto riguarda il pittogramma che mostra l’hamburger, c’è un po’ di confusione. Apple lo guarnisce (correttamente) con la fetta di formaggio sopra la carne. Non tutti sono concordi sull’ordine degli ingredienti e Google, ad esempio, ha creato un pittogramma con il formaggio inserito sulla fetta in basso del panino. Sembra una polemica da niente ma Sundar Pichai, l’attuale amministratore delegato di Google, in un tweet dice che si tratta di un errore spiegando che un aggiornamento è in arrivo.
Tutto bene per quel che finisce bene ma la popolare polpetta di carne macinata e pressata non è l’unico “problema” individuato nelle emoji: il boccale di birra è rappresentato in modo molto diverso da produttore a produttore. Chi ha disegnato l’emoji della birra per Google forse non ha mai bevuto un boccale di birra in vita sua: come fa a esserci la schiuma in alto, se il bicchiere è pieno a metà? Il pittogramma di Microsoft è un incomprensibile bicchiere dal quale scola schiuma bianca ma a fatica si riconosce la birra. Altri disegni scelti dai produttori per le varie emoji a volte sono poco comprensibili. Anche il semplice smile, varia da piattaforma a piattaforma: ciò che sull’iPhone è un sorriso, su Windows iPhone sembra un ghigno da scemo e su Samsung una sonora risata. In un mondo ideale le varie aziende si dovrebbero mettere d’accordo ma non è facile: è una questione di marketing, tutela di proprietà intellettuali e riconoscibilità distintiva del marchio.