Attualmente tra un orologio classico e uno smartwatch c’è un abisso. Mentre il primo è solamente in grado di mostrare l’ora e poco più, il secondo è in grado di mostrare notifiche e messaggi ricevuti sul telefono collegato, rispondere a una telefonata, controllare la riproduzione musicale, monitorare l’attività fisica, raccogliere i dati biometrici e molto altro ancora. Nonostante la netta differenza, secondo alcune società non abbiamo realmente bisogno di uno smartwatch.
Una di queste è Fossil il cui CEO Kosta Kartsotis, in una recente conferenza, ha espresso la sua opinione cercando di convincere che in realtà il futuro sono gli orologi intelligenti. Badate bene, perché la differenza con uno smartwatch, seppur sottile, è decisamente evidente. Secondo Kartsotis in futuro andranno per la maggiore gli orologi classici che però integreranno funzioni “smart” aggiuntive: in pratica non ci sarà bisogno di guardare un display, né probabilmente di ricaricare l’orologio ogni giorno. Al polso ci sarà un orologio apparentemente tradizionale ma che in realtà sarà costantemente collegato allo smartphone per potenziarne l’uso e semplificare la vita dell’utente.
In realtà questa particolare categoria di orologi già esiste. Meglio conosciuti con il termine Connected Watch, proprio come il Cogito Pop, Classic ed il più recente Breitling B55, si collegano ad iPhone e smartphone Android offrendo notifiche in tempo reale al polso dell’utente. La guerra tra orologi tradizionali, conessi e smartwatch è appena cominciata.