Nel giorno in cui in Nord America torna ad affacciarsi la possibilità di avere Wi-Fi e Internet sui alcuni voli, sempre negli Usa arriva anche la bocciatura dei cellulari in cabina.
A dire no a questo servizio, ormai prossimo in Europa, è la FCC, la Federal Communication Commission. A sostegno del mantenimento del divieto ci sarebbero ragioni tecniche (l’impossibilità di stabilire con precisione se un cellulare acceso in volo è in grado di causare problemi ai network terrestri). La preoccupazione sarebbe moltiplicata dal fatto che il sistema di telefonia cellulare negli USA è decisamente arretrato rispetto a quello vigente in altri paesi e c’è il rischio che telefoni antiquati e sistemi non coerenti possano dare un contributo al caos e creare problemi aggiuntivi
Tra le ragioni non dichiarate ci sarebbe anche la necessità di mantenere il livello di vivibilità della cabina a livelli adeguati, il che potrebbe non essere il caso se si avesse un vicino chiacchierone e con molti amici da chiamare al cellulare. Avere un compagno di viaggio con questo profilo e nessun posto dove andare con ore di viaggio davanti potrebbe trasformare il volo in un incubo e potenzialmente portare a spiacevoli episodi, litigi se non a vere e proprie risse d’alta quota.
Per ovviare a questo problema in Europa, dove i cellulari in volo potrebbero diventare realtà entro fine anno con alcune compagnie low cost (quale Ryan Air), AirFrance e altri vettori che operano in medio oriente (come Emirates) hanno deciso di limitare il numero di conversazioni contemporanee e di abilitare un sistema di comunicazione “a finestre”. In pratica la picocella che serve la cabina verrebbe attivata solo in alcuni momenti precisi e predeterminati e disabilitata per una parte consistente del viaggio.
La FCC in ogni caso non chiude del tutto la porta ai cellulari, rinviando l’esame del problema nel momento in cui ci saranno ulteriori elementi di valutazione. In termini pratici questo potrebbe significare che in caso di successo dell’esperimento in Europa anche le autorità americane potrebbero rivedere la loro presa di posizione.