Cellebrite, l’azienda nota per la vendita di strumenti che consentono alle forze dell’ordine di sbloccare gli iPhone (è probabilmente l’azienda che ha aiutato l’FBI a sbloccare l’iPhone di uno dei killer della strage di San Bernardino, in California), espanderà la gamma di servizi offerti grazie all’acquisizione, per 33 milioni di dollari, di BlackBag Technologies.
Si tratta di una società giapponese che si occupa più o meno delle stesse cose di cui si occupa Cellebrite ma, anziché avere come target tablet e smartphone, l’obiettivo è l’accesso ai computer. BlackBag Technologies propone uno strumento denominato MacQuisition, presentato come “la prima e unica soluzione per creare copie forensi (file con immagini-disco, copie “bit a bit”, ndr) dei Mac con integrato il chip T2“.
Il software in questione è in grado di acquisire e-mail, conversazioni, contatti, appuntamenti del calendario e altri tipi di documenti. È supportata la creazione di immagini di dischi APFS, il riconoscimento di volumi Fusion Drive e anche quelli protetti con FileVault (a cui è possibile accedere, ovviamente, a patto di conoscere la password).
Cellebrite riferisce che l’acquisizione di BlackBag permetterà loro di creare «Uno sportello unico» per offrire ai clienti funzionalità «In grado di soddisfare tutte le necessità sul versante delle indagini digitali». «L’acquisizione – spiega il CEO Yossi Carmil – Permetterà a Cellebrite di accelerare la distribuzione di nuove soluzioni di Digital Intelligence e servizi che daranno più possibilità ai nostri clienti, permettendo loro di massimizzare efficienza e precisione delle loro indagini digitali».
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