Il primo padiglione da visitare per chi arriva al Cebit dalla stazione ferroviaria è quello dedicato alle tecnologie wireless. Tutti i marchi più famosi sono presenti con stand faraonici, affiancati da società meno note dotate di strumenti di marketing e di immagine decisamente inferiori. Tantissimi i volti orientali dietro ai banchi per presentare prodotti dai nomi sconosciuti.
Decine, centinaia di dispositivi wireless sono tutti accesi contemporaneamente: preparati per dimostrare le loro funzioni oppure solo per far vedere quanto sono belli nell’ultima versione. Per un solo momento pensiamo al bombardamento di onde elettromagnetiche a cui siamo sottoposti nel padiglione dedicato al wireless del CeBit. Meglio visitare tutti gli stand indispensabili e poi scappare.
La folla è immensa: gli appassionati, non importa di che cosa basta che abbia a che fare con la tecnologia, qui al CeBit possono trovare quello che desiderano. A patto però di setacciare il catalogo degli espositori, consultare una mappa e infine armarsi di gambe e pazienza per raggiungere la meta. Non è vero che al CeBit manchino le novità . La manifestazione è così immensa che rischia di sommergere tutto: le singole novità , il nuovo smartphone, la curiosità oppure le ultime soluzioni rischiano di essere sommerse dal resto.
Nell’esplorazione del CeBit Macitynet approda nei padiglioni dedicati all’hardware, quasi tutto rigorosamente PC. Ci stiamo riferendo a schede video, cavi, alimentatori, dissipatori e così via, fino a includere ogni singolo elemento che costituisce un computer PC. L’elenco delle semplici categorie non rende lontanamente l’idea della varietà dei colori, materiali e delle forme realizzate da questo settore dell’informatica. Senza dubbio le schede video, i dissipatori per i processori e i telai sono gli elementi più colpiti dal modding.
Nelle schede grafiche di ultima generazione difficilmente riusciamo a scorgere un circuito stampato perché tutto è sovrastato da una quantità impressionante di metallo. Certo quest’ultimo è indispensabile per raffreddare il processore grafico GPU ma tantissime forme e soluzioni in mostra al CeBit puntano a sorprendere dal punto di vista estetico.
Dissipatori lamellari in rame che costano una fortuna e forgiati come radiatori di automobili: alcuni modelli raffreddati a liquido, potrebbero andar bene persino per un ciclomotore di piccola cilindrata. Scambiatori a liquido per i processori dotati di una sorta di doppia testa, quasi a sembrare il motore a due pistoni di una moto storica.
Per funzione o per ingombri le schede madri dei PC non sono state travolte dal fenomeno modding ma tutto quello che sopra va installato non è scampato: dalla più piccola delle ventole fino al telaio esterno.
Per chi proviene dal mondo Mac ed è abituato al design pulito, minimalista ed elegante la visione di tutti questi componenti spinti all’inverosimile, sia per quanto riguarda le prestazioni sia per l’aspetto esteriore, rischia di diventare uno spettacolo un poco pacchiano.
Chi scrive ama i videogiochi e sa che in molti casi il valore del frame rate può fare la differenza, ciò nonostante non riusciamo a trovare l’utilità pratica di un processore Intel overcloccato oltre l’immaginazione che per poter funzionare senza bruciarsi o bloccarsi deve però essere continuamente raffreddato con del gas refrigerante. Questo esperimento ha attirato orde di ragazzini durante tutti i giorni della nostra presenza al CeBit.
Anche nel nostro Paese il fenomeno del modding conta i suoi seguaci ma qui in Germania è rigoglioso come un sport nazionale. Tutta questa fioritura di rame e metalli vari che danno vita a dissipatori immensi, ingombranti, pesantissimi e costosi a noi sembra una sfogo inutile e fine a sé stesso.
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