Apple controlla e finanzia, in parte, la Gigafactory per le batterie di Tesla? Che ci sia un patto tra Cupertino e il più innovativo produttore di auto al mondo per costruire batterie ad alta capacità, non è una certezza, ma una suggestiva ipotesi avanzata da Sean Udal, CIO di Quantum Trading Strategies.
In un’intervista al sito di news Benzinga, uno dei content partner di Yahoo, Udal parte dalle questioni legali di A123 Systems, società che aveva citato Apple affermando di reclutare indiscriminatamente suoi impiegati per lavorare a una “divisione batterie su larga scala”; secondo Udal «Questa vicenda è stata interpretata male. Non so se è stato già reso pubblico, ma dalle mie indagini, Apple è un finanziatore della Tesla Gigafactory. Non posso provarlo e non so se sia mai stato reso pubblico come accordo definitivo, ma sono quasi certo, basandomi sulle ricerche che ho fatto, che Apple è coinvolta in quell’impianto».
Gigafactory è un impianto estremamente avanzato che Tesla, lo ricordiamo, ha aperto nel giugno 2014 poco lontano da Sparks (nel Nevada). La fabbrica, a regime (nel 2020) produrrà tante batterie quante ne sono state prodotte in tutto il mondo nel 2013, e nelle intenzione del produttore è destinata a soddisfare la domanda dei veicoli previsti nella transizione a un mondo di trasporti sostenibili. In questo scenario l’impianto è utile anche Apple che «potrebbe ottenere in cambio prezzi riservati o diventare un cliente con priorità su un importante numero di dispositivi” dice ancora Udall, parlando della necessità di “migliorare le tecnologie delle batterie che utilizzano ora”.
Lo scorso anno c’è stato almeno un incontro al vertice tra i dirigenti Apple e quelli di Tesla Motors ma di cosa abbiano parlato non è a tutt’oggi dato sapere. Di fatto, solo il CEO di Tesla aveva confermato la partecipazione all’incontro e nessuno sa bene quali altri uomini Apple erano presenti, oltre a Adrian Perica (l’ex agente segreto e banchiere specializzato in fusioni e acquisizioni che si è occupato, ad esempio dell’affare Beats). A parlare del meeting tra i dirigenti delle due aziende era stato il San Francisco Chronicle ma anche Bloomberg. Alla richiesta a bruciapelo se avesse parlato con Apple, aveva detto: “Abbiamo avuto colloqui. Non posso fare commenti di qualsiasi genere”.