Sulle pagine di Macitynet trovate diverse recensioni su cavalletti per reflex, con corpo in alluminio e magnesio o perfino in carbonio, ma quello che si presta meglio alle riprese video è l’ultimo arrivato in casa Andoer che abbiamo avuto modo di provare nelle scorse settimane.
Il vantaggio in quest’ottica sta infatti nella testa fluida, più ingombrante rispetto alle classiche soluzioni a sfera ma perfetta per garantire movimenti stabili e lineari durante una ripresa video.
Com’è fatto
Nonostante monti una testa fluida, complessivamente il cavalletto pesa appena 1,1 Kg. Questo incredibile risultato è ottenuto dalla combinazione di tre materiali: alluminio per le gambe, acciaio per viti e perni e policarbonato per tutto il resto. In questo modo l’azienda è riuscita ad offrire una buona solidità mantenendo al contempo un peso davvero minimo. Abituati da un Manfrotto BeFree (peso 1,45 Kg), sollevare questo cavalletto fa davvero impressione, ma soprattutto il minor peso si apprezza dopo averlo portato in spalla per tutto il giorno.
Il corpo
I piedini sono in gomma. Non c’è una punta in ferro quindi se usato all’aperto potrebbe non risultare perfettamente stabile, tuttavia sono anche ampi e piatti, garantendo perciò un’ottima aderenza nella maggior parte delle situazioni.
Ottimo poi il sistema di apertura rapida per le sezioni delle gambe. In passato abbiamo provato diverse soluzioni con ganasce a serraggio, che nel confronto con quelle del cavalletto video Andoer ci sono sembrate meno rapide e poco pratiche. Il Manfrotto BeFree citato in precedenza utilizza lo stesso sistema di bloccaggio ed è uno dei motivi principali per cui lo preferiamo agli altri. Le tre clip di ciascuna gamba possono anche essere aperte contemporaneamente: in un secondo le tre sezioni scivolano verso il basso ed è un attimo per bloccarle di nuovo. Il risultato è che, nella peggiore delle ipotesi (cioè quando si ha la necessità di aprire tutte le gambe per raggiungere l’altezza massima) in meno di dieci secondi il cavalletto è pronto all’uso.
Le tre gambe restano saldamente in posizione grazie all’aiuto di un’asta centrale che, per mezzo di una ganascia, ne impedisce la chiusura accidentale. Questo è molto importante quando il cavalletto viene utilizzato con una macchina pesante e viene posizionato magari in discesa.
C’è anche un gancio centrale al quale può essere appesa una borsa per aumentarne (e di molto) la stabilità, soprattutto quando viene utilizzato con fotocamere pesanti.
L’estremità superiore di tutte e tre le gambe è accompagnata da un’ampia maniglia in spugna che ne migliora moltissimo la presa, soprattutto in estate quando la mano è sudata ma crediamo che si farà piacere anche in inverno, quando il freddo intenso renderà l’alluminio delle sezioni poco piacevole da maneggiare.
In prossimità della testa troviamo, da un lato, una bolla per aiutarsi a mettere perfettamente in piano il cavalletto, dall’altro una maniglia rotante che permette di sollevare (o abbassare) lentamente la testa, utile sia nella regolazione precisa dell’altezza, sia per riprese in movimento che – ad esempio – si avvicinano o allontanano da un soggetto (estensione massima 25 centimetri). Una vite posta sul lato adiacente permette eventualmente di bloccare il movimento verticale dell’asta, evitando così spostamenti accidentali dovuti dal peso della reflex.
La testa video fluida
La testa del cavalletto video Andoer è mediamente più piccola rispetto ad altre teste video utilizzate anche in ambiti professionali. Oltre ad essere leggermente più compatta, il braccetto per controllarne i lenti movimenti è lungo a sufficienza per garantirne un’ottima presa ma nel complesso è più corto di molti altri (misura 18 centimetri). Segnaliamo inoltre che l’interno del braccetto è vuoto: altro motivo che ha permesso all’azienda di mantenere il peso complessivo al minimo.
Questa maniglia permette innanzitutto di spostare l’inquadratura lateralmente. I movimenti possono essere tenuti sotto controllo attraverso la ghiera numerata che segna i gradi (ogni tacca indica 5 gradi). E’ possibile ruotarla di 360 gradi, assicurando così anche riprese panoramiche. E’ possibile bloccare il movimento orizzontale avvitando la manopola laterale.
Il braccetto permette anche di spostare l’inquadratura verticalmente, ruotando la piastra sulla quale poggia la fotocamera di quasi 180 gradi. Anche in questo caso i movimenti possono essere bloccati avvitando il braccetto stesso (ruotandolo cioè su se stesso in senso orario).
Siamo arrivati in cima. Qui, trova posto la piastra sulla quale si può avvitare la fotocamera attraverso la vite da ¼’’. Nel caso si utilizzi uno smartphone, in confezione troviamo una pinza universale che si blocca alla piastra attraverso l’apposita filettatura. La piastra utilizza un sistema di aggancio proprietario, quindi non potrà essere utilizzata con altri cavalletti che utilizzano ad esempio sistemi di aggancio Arca Swiss o Manfrotto. C’è una leva che permette di agganciarla e sganciarla rapidamente e non è vincolata da una specifica posizione, perciò è possibile ad esempio sganciarla, ruotarla di 90 gradi verso sinistra o verso destra, e agganciarla di nuovo. Manca invece un sistema di sicurezza per impedirne l’apertura accidentale.
Sul cavalletto video Andoer c’è infine una piccola manopola che permette di inclinare la piastra di 90 gradi, offrendo così la possibilità di regolare la ripresa in base alle proprie esigenze.
Cavalletto video Andoer, un po’ di numeri
- Peso del cavalletto: 1,1 Kg
- Peso massimo per fotocamera/videocamera: 3 Kg
- Altezza da chiuso: 48 cm
- Altezza massima: 1,47 m
- Astra centrale: 25 cm
- Movimento orizzontale: 360 gradi
- Movimento verticale: 160 gradi
- Inclinazione piastra: 90 gradi
Come va
Parliamo innanzitutto di stabilità. Lo abbiamo provato con uno smartphone (OnePlus 6, peso 180 grammi), una compatta (Panasonic TZ90, peso 320 grammi) e una reflex (Canon 6D, peso 770 grammi + obiettivo Samyang 14mm f/2.8, peso 550 grammi). Solo con quest’ultima combinazione, la più pesante a nostra disposizione, abbiamo dovuto stringere al massimo tutte le manopole per evitare che il peso spostasse leggermente l’inquadratura in tutti quei casi in cui il cavalletto non veniva appoggiato su superfici perfettamente piane.
Ma a parte questo, non abbiamo rilevato mai alcun tentennamento. Anche al massimo dell’estensione delle gambe, se si utilizza una reflex pesante, è sufficiente appendere una borsa sul gancio centrale e il cavalletto video Andoer difficilmente si sposterà, anche in ambienti esterni e in presenza di vento.
Per quanto riguarda invece la fluidità, la testa si comporta piuttosto bene. Si muove agilmente sia in senso orizzontale sia in quello verticale, se poi si stringono leggermente le relative manopole si avrà un controllo quasi millimetrico, a nostro avviso molto utile per riprese lente o dove i movimenti dell’inquadratura devono essere minimi.
Più difficile da controllare invece la manopola per sollevare o abbassare l’asta centrale, quantomeno se ci si affida a movimento per specifiche riprese. E’ necessario prenderci la mano perché per essere quanto più fluidi possibili bisogna girare la manopola con decisione ma non troppo: il rischio infatti è di sollevare o abbassare l’asta troppo velocemente oppure di incappare in improvvisi blocchi, dovuti ad una scorrevolezza dell’asta non proprio perfetta.
Conclusioni
Il cavalletto video Andoer è a nostro giudizio il compromesso ideale per l’amatore che cerca una soluzione leggera ma senza grandi pretese. Ha tutto quel che serve per poter gestire riprese fluide e mirate, è stabile ed è sufficientemente compatto per essere utilizzato anche in viaggio.
Può essere una valida alternativa anche per chi punta all’utilizzo principalmente fotografico: in questo campo infatti le manopole permettono di regolare rapidamente l’inquadratura e di spostarla agevolmente ad esempio in caso di fotografie panoramiche (dovendo cioè unire più scatti e quindi mantenere la stessa linea, orizzontale o verticale che sia).
Secondo noi, visto il prezzo, si può acquistare questo cavalletto come primo treppiede indipendentemente dall’uso – foto o video – che se ne può fare e poi, nel tempo, cercare di capire se può bastare oppure se si vuole puntare a qualcosa di più optando per una soluzione studiata per i video o pensata appositamente per le foto.
Pro
- Leggero
- Movimenti fluidi
- Ampie possibilità di inquadratura
- Compatto
Contro
- Non eccezionalmente robusto (in caso di caduta, con un colpo ben assestato riteniamo che la plastica possa cedere)
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