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Rallentamento iPhone, oltre 60 cause legali contro Apple riunite in una

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Prende il via la battaglia legale in USA per il rallentamento iPhone operato da Apple all’insaputa degli utenti, nel caso in cui le prestazioni della batteria non fossero più adeguate. Le 61 azioni singolarmente iniziate sono state riunite e saranno trattate in un unico procedimento presso la Corte Distrettuale della California del Nord.

Tutte e 61 le cause sono state assegnate al giudice Edward J. Davila, e saranno trattate all’interno di un unico procedimento. Delle 61 cause presentate singolarmente, più della metà sono state depositate nel distretto settentrionale della California, mentre le restanti denunce sono state presentate in altri diversi stati. La motivazione per la riunione delle diverse azioni è stata illustrata in una ordinanza emanata nelle scorse ore.

Queste azioni condividono questioni di fatto, tutte derivanti da accuse mosse ad Apple, incluso il codice negli aggiornamenti al suo sistema operativo mobile (iOS) che ha ridotto significativamente le prestazioni dei modelli di iPhone più vecchi. I querelanti sostengono anche che Apple ha travisato la natura degli aggiornamenti iOS e omesso di comunicare in modo adeguato ai possessori di iPhone l’impatto che gli aggiornamenti iOS avrebbero avuto sulle prestazioni dei loro iPhone

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I magistrati avvertono che il processo, oltre a essere caratterizzato da una notevole complessità legale, presenterà anche difficoltà dal punto di vista tecnico. Toccherà infatti a periti ed esperti far comprendere alla corte cosa è realmente accaduto con gli aggiornamenti interessati, che hanno silenziosamente ridotto le prestazioni della CPU, rallentando di fatto i singoli terminali, entrando in dettagli relativi ad hardware e software.

La vicenda è ormai nota a tutti gli addetti ai lavori e non solo: Apple ha deliberatamente rallentato gli iPhone obsoleti con batteria ormai degradata per consentirne il pieno funzionamento ed evitare spegnimenti improvvisi. La multinazionale di Cupertino, dunque, ha apportato queste modifiche solo per prevenire eventuali malfunzionamenti degli iPhone con batteria degradata, non più in grado di reggere ai picchi di potenza richiesti dalla CPU in alcuni momenti.

Al di là di quella che sarà la decisione finale del Tribunale, il caso potrebbe comunque rivelarsi dannoso per Apple: per difendersi a dovere, infatti, Cupertino potrebbe essere costretta a rivelare alcuni segreti sul funzionamento di hardware e software, così da spiegare esattamente i meccanismi che regolano il funzionamento della batteria all’interno di iOS. Inoltre, la causa potrebbe comunque comportare per Apple cattiva pubblicità, come ha dichiarato Holger Mueller, analista di tecnologia a Constellation Research.

Anche se non suona come una totale ammissione di colpa, Cupertino si è comunque pubblicamente scusata con i propri utenti, Apple ha avviato un programma di sostituzione batteria iPhone a 29 euro; quanti si ritrovassero il proprio iPhone rallentato per via della batteria non più in stato ottimale, potranno farsela sostituire nei centri Apple al prezzo ridotto fino al 31 dicembre di quest’anno.

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