Strani odori. Ecco la ragione per cui è stato chiuso un impianto di Suzhou, nei pressi di Shangai da cui escono i corpi in allumini dei portatili Apple. La decisione di bloccare la produzione, segnalata da alcuni media americani, è preoccupante in prospettiva perché lo stabilimento di Catcher Technology, la società coinvolta nella vicenda, produce circa il 60% dei case Unibody di MacBook Pro e MacBook Air, come sottolinea Brian White di Ticonderoga Securities.
«Abbiamo segnalato il problema ai nostri clienti chiedendo loro di rimodulare gli ordinativi sui loro fornitori – ha detto il presidente della società Allen Horng – ma ci saranno inevitabilmente delle ricadute». Secondo Horng, una volta individuata la causa degli odori e rimediato ad essi, prima di riavviare le linee di produzione si dovrà attendere una ispezione governativa. Secondo quanto riferisce, tra gli altri, il Wall Street Journal, la produzione sarà ridotta del 20% per questo mese ma l’invio di case ai clienti potrebbe scendere del 40% se la chiusura dovesse proseguire anche per il prossimo mese.
La concorrente Foxconn potrebbe beneficiare del passaggio di ordinativi, ma non è chiaro se la società cinese partner primario di Apple, è in grado di assorbire tutta la produzione di case Unibody destinata a Catcher Technology. Così non fosse, si possono prevedere problemi per Apple proprio in vista del cruciale periodo di Natale. Ricordiamo che secondo alcuni osservatori Cupertino sarebbe in procinto di lanciare nuovi modelli di MacBook Pro, cosa che potrebbe aggiungere problema a problema visto che i volumi degli ordini successivamente al lancio di nuovi modelli tendono ad essere più alti.