La Commissione Europea ha una risposta ufficiale da Microsoft sul noto caso antitrust che ruota intorno all’integrazione di Internet Explorer in Windows. La replica di Redmond, ha fatto sapere l’Unione, è arrivata oggi, rispettando così i tempi fissati dopo la deroga ottenuta un paio di settimane fa.
Nella sua nota Microsoft dovrebbe avere presentato la sua posizione sulle accuse formalizzate da Opera che ha aperto la vicenda ma intorno alla quale si sono coalizzati tutti i principali avversari delle Finestre, da Firefox a Google, per finire con la Ecis, un’associazione che include tutti i pesi massimi del settore software. Se Microsoft fosse giudicata colpevole di avere indebitamente abbinato Internet Explorer a Windows con l’intento di schiacciare la concorrenza nel settore dei navigatori di Internet scatterebbe una multa e molto probabilmente una disposizione tecnica che importerebbe la separazione dei due prodotti.
Nonostante non si sappia quel che Microsoft ha scritto nella sua risposta, l’impressione è che le Finestre abbiano una maggiore propensione al dialogo di quanto non sia accaduto anni fa con il caso Windows Media Player e Windows Client in rapporto ai server Windows. Allora Microsoft si oppose fieramente alle accuse. Poi ricorse a diversi gradi di giudizio per ottenere la cancellazione della salitissima multa e delle disposizioni che le imponevano di separare Wmp da Windows e di rendere noti alcuni codici per aiutare le rivali nel settore server a creare software compatibile con i suoi sistemi client. Ora, invece, sembra che Microsoft sia già orientata a separare Windows 7 da IE e ad offrire ai clienti la possibilità di installare un browser a scelta.
Con in mano la replica di Microsoft, l’UE potrebbe accelerare il caso e arrivare presto ad una definizione dei suoi provvedimenti. Ma se davvero Windows 7 permetterà di installare un browser rivale al posto di IE, tutto l’impianto accusatorio verrebbe a cadere e con esso anche la necessità di multe e disposizioni coercitive.