Secondo un rapporto pubblicato sul sito web giapponese Nikkei, il produttore di elettronica Casio, uno dei pionieri nel segmento delle fotocamere digitali, sta preparando la sua uscita dal mercato delle fotocamere compatte. La società ha rilevato una perdita di 500 milioni di yen (circa 4,6 milioni di dollari) nell’anno fiscale conclusosi a marzo 2017 ed è giunta alla conclusione che nessuna crescita del mercato (o in ogni caso nessun aumento della quota di mercato) può essere previsto per il futuro.
Casio aveva già ritirato – senza annunci ufficiali – le sue fotocamere compatte dai mercati al di fuori del Giappone (l’ultimo modello distribuito pare sia Casio ZR5000 da 12 MP nel 2016), ma fino ad oggi aveva continuato a vendere fotocamere compatte digitali nel suo paese di origine.
Fra i primi modelli targati Casio possiamo citare la QV300 del 1996, che offriva una risoluzione all’epoca significativa, pari a 640 x 380 pixel e una gamma di zoom equivalente a 47-106 mm. Nonostante la precocità, molti dei modelli successivi della società non si sono distinti in modo particolare rispetto alla concorrenza, se si eccettuano alcuni casi sporadici, come la superzoom EX-F1 capace di scattare 60 fotogrammi al secondo e di raggiungere i 1200 fps video, caratteristiche inedite al momento del lancio.
Casio è solo l’ultima vittima di un mercato fotografico che negli ultimi anni ha visto una significativa decrescita, soprattutto nel segmento delle compatte punta e scatta, per lo più dovuto alla sempre maggiore qualità delle fotocamere disponibili negli smartphone, che sono ormai arrivate a pareggiare (se non a superare in moltissimi casi) le prestazioni delle vecchie punta e scatta.
Casio non è né la prima né sarà l’ultima azienda ad abbandonare un segmento che sembra ormai essere all’epilogo della sua storia.