Nell’ultimo anno le imprese di Casey Neistat su YouTube sono diventate celebri. Il suo canale ha raggiunto oltre 5 milioni di iscritti, con le ovvie conseguenze in tema di monetizzazione. Si diletta a recensire droni, spesso con tagli divertenti e note di ilarità, dai più noti e costosi, a quelli meno professionali; in molte occasioni, però, il destino che accomuna i velivoli è lo stesso: distrutti. Non c’è da ridere, perché in ballo c”è l’incolumità di chi sta sotto.
In molti potrebbero vederla come semplici test di rottura, un po’ come i drop test che si fanno con gli smartphone, ma la differenza è evidente: i droni sono potenzialmente pericolosi, soprattutto se cadono nel bel mezzo di città e strade affollate. Nel suo ultimo video, come evidenziato dalla redazione droningon, Casey è alle prese con Dobby, un drone da 399 dollari che si pilota con lo smartphone. Perso il controllo, il drone va a schiantarsi nel bel mezzo del traffico cittadino. Di tutta evidenza la pericolosità del test, eseguito contro ogni normativa imposta dalla FAA riguardante l’utilizzo dei droni.
La distruzione di Dobby, però, non è un caso isolato. Lo stesso Casey, infatti, ha allestito in casa sua un vero e proprio cimitero di droni, tutti schiantati, o comunque distrutti. Tra i più recenti, ad esser “seppellito” anche il Mavic Pro di DJI, fornitogli in anteprima dallo stesso produttore. Sull’accaduto, però, non è dato conoscere i particolari e c’è chi si chiede, se anche in quest’ultimo caso, si sia rischiato di ferire qualcuno.
Per ammonire l’irresponsabile Casey si sono mobilitati altri youtuber, che hanno dedicato interi VLOG ai suoi voli, definiti “illegali” che alla fine alimentano il mito dell’irresponsabile. La speranza, per tutti, è che lo stesso possa effettivamente rendersi conto dei danni che può causare a terzi e del cattivo esempio che fornisce e che possa cambiare abitudini nel recensire i suoi prodotti prima che sia qualche tragedia irreparabile a fermarlo nelle sue pericolosissime gesta.