E’ ormai la regola quella di avere in casa dispositivi smart, che ci aiutano nel quotidiano a svolgere e automatizzare determinati compiti: anche le videocamere di sicurezza hanno preso sempre più piede all’interno delle mura domestiche, ma secondo il rapporto diffuso da BitDefender la sicurezza della casa smart fa acqua da tutte le parti.
Analizzando i dati provenienti da 3,8 milioni di case intelligenti e 50 milioni di dispositivi IoT, il rapporto identifica tendenze chiave, incidenti e criticità vare, offrendo approfondimenti sulle vulnerabilità persistenti nell’ecosistema IoT.
I dispositivi IoT sono sempre più bersagliati da minacce. Ogni 24 ore, si legge nel rapporto, le soluzioni di sicurezza per la casa intelligente di Bitdefender bloccano una media di 2,5 milioni di minacce con i dispositivi della rete domestica che subiscono in media 10 attacchi ogni 24 ore.
A presentare la via di ingresso più facile sono i televisori smart, che presentano il maggior numero di vulnerabilità. Se si guarda al 2023, si scopre che una delle vulnerabilità più rilevanti è quella che ha colpito il router Wi-Fi TP-Link Archer AX21 o ancora quella più curiosa che ha dato vita ad attacchi su 3 milioni di spazzolini smart.
Vulnerabilità dei vari dispositivi
I televisori, nonostante siano meno numerosi rispetto ad altri dispositivi, rappresentano una percentuale significativa del totale delle vulnerabilità. Questo è dovuto alle loro caratteristiche complesse, alla lunga durata del loro ciclo di vita e a un supporto che spesso viene interrotto prima del tempo, che lascia le vulnerabilità senza alcuna correzione.
Anche le prese smart e i DVR mostrano vulnerabilità significative in relazione al loro numero di presenza nelle case, sottolineando la necessità per i produttori di dare priorità alla sicurezza, anche in dispositivi apparentemente innocui come le prese smart.
I dispositivi con più funzionalità, come i televisori e i DVR, si legge nel rapporto, tendono ad avere un numero maggiore di vulnerabilità rispetto a dispositivi più semplici come i set-top box. Questo suggerisce che i dispositivi che seguono protocolli di sicurezza standardizzati, come quelli per l’automazione domestica, tendono ad avere meno vulnerabilità.
Quanto alle percentuali, il rapporto suggerisce che i dati più significativi per gli attacchi riguardano i televisori nella misura del 36,7%, le Smart Plug (22,2%), i DVR (17,7%), i router (13,4%) e i Set- top-box (6,9%).
La conta delle vulnerabilità varia anche in base alle pratiche di sicurezza dei produttori: quelli che danno priorità alla sicurezza nella fase di progettazione, lo sviluppo e il rilascio di patch mostrano, naturalmente meno suscettibilità agli attacchi.
Proposte per migliorare la sicurezza della Casa Smart
Il rapporto conclude con uno sguardo al futuro, prevedendo un aumento degli sforzi regolatori mirati a stabilire standard di sicurezza per l’IoT. Questo potrebbe includere l’introduzione di nuove leggi che impongano requisiti minimi di sicurezza, come protocolli di crittografia e aggiornamenti sempre più regolari e longevi.
Anche la sicurezza della catena di approvvigionamento diventerà, secondo il rapporto, sempre più cruciale per l’integrità e la resilienza dei dispositivi IoT, con pratiche di sicurezza che includeranno valutazioni dettagliate dei fornitori, audit di sicurezza e iniziative per garantire la validità dei firmware e degli aggiornamenti software.
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