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Cartello ebook: il DOJ statunitense ribadisce la sua posizione contro Apple

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A seguito della denuncia del Dipartimento di Giustizia USA (DOJ) ai danni di Apple e degli editori Penguin e Macmillan sul presunto cartello sul mercato degli ebook, c’erano state diverse levate di scudi nei confronti della presa di posizione dell’organo di regolamentazione americana. Oggi il dipartimento ha risposto punto su punto a tutte le obiezioni, confermando la sua posizione in maniera dura e netta.

Diversamente da quanto sostenuto da Apple e dai due editori – afferma il DOJ – le leggi antitrust servono a tutelare la competizione a favore dei consumatori, non per tutelare i concorrenti: per questa ragione le lamentele di Cupertino e di Penguin e Macmillan sono da considerarsi semplicemente autorefenziali ed egoistiche.

Inoltre al momento non c’è alcune evidenza che Amazon abbia applicato pratiche predatorie al fine di instaurare un monopolio da cui in seguito trarre vantaggio; in aggiunta, anche se Amazon avesse effettivamente violate le regole della leale concorrenza, ciò non giustificherebbe in alcun modo la costituzione di una cospirazione commerciale, in quanto anch’essa pratica sleale e non autorizzata.

Il Dipartimento di Giustizia smentisce anche l’obbligo di abbandonare il modello agenzia: sul modello in sé non ci sarebbe nulla da recriminare, il problema è legato al modo “cospirativo” con cui è stato applicato. Gli editori non coinvolti nella denuncia potranno continuare ad usarlo, mentre gli accusati che decidessero di patteggiare (come già ottenuto da Hachette, HarperCollins e Simon & Schuster) potranno ritornare al modello agenzia dopo due anni di purgatorio in cui dovranno concedere ai rivenditori di applicare lo sconto da questi ultimi desiderato.

Infine, forse il maggior smacco dal punto di vista comunicativo per Apple, il DOJ sostiene che l’arrivo di Cupertino sul mercato abbia avuto risultati molto meno rilevanti di quanto la Mela vorrebbe far credere: “la realtà è che, nonostante i suoi sforzi, l’ingresso di Apple nel mercato ebook non è stata un immediato successo. E ‘stato, infatti, Barnes & Noble prima di Apple a sottrarre una quota significativa da Amazon, e molte delle innovazioni pubblicizzate erano in fase di sviluppo molto prima che Apple decidesse di entrare nel mercato attraverso la cospirazione” si legge nel documento ufficiale.

E’ ben chiaro da questo nuovo capitolo della vicenda che il Dipartimento di Giustizia è deciso ad andare fino in fondo e le proteste e le numerosi lamentele di Apple e dei vari attori sul mercato dei libri digitali non hanno scalfito minimamente il punto di vista del DOJ, che si appresta a giocare una battaglia legale senza esclusione di colpi, a meno che i tre imputati non decidano di patteggiare.

Fonte: Documento Ufficiale Dipartimento di Giustizia USA

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