Se le presidenziali Usa le avessero vinte i repubblicani con John McCain e Sarah Palin, adesso nel governo degli Stati Uniti ci sarebbe un posto per lei. Carly Fiorina è stata una delle donne più potenti della tecnologia, guidando il colosso Hewlett-Packard in uno dei momenti più critici della sua storia (e facendo da traghettatrice alla fusione con il colosso Compaq-Digital) e uscendone dopo una lotta in consiglio di amministrazione che sembrava tirata fuori da un film di Hollywood.
Adesso la signora di 55 anni, che recentemente è stata curata di un tumore al seno, e che è considerata una delle donne più determinate e forti del mondo del business, gioca la carta della politica in maniera aperta. E corre per il seggio al Senato federale relativo a una delle circoscrizioni più “calde” della California.
Contro di lei c’è la senatrice uscente e ricandidata Barbara Boxer. La California, soprattutto a Nord, è una delle regioni democratiche che stanno acquistando sempre più potere: lo speaker della Camera viene da qui (è una donna, Nancy Pelosi, e viene dall’ottavo distretto). E la Boxer è un politico con un pedigree impressionante, soprattutto se paragonato a quello relativamente più povero di Carly Fiorina, che è più giovane di 13 anni e nuova alla politica.
Ma Cara Carleton “Carly” Fiorina non è donna da farsi schiacciare dalle avversità . Dopo una carriera in At&T, poi in Lucent e infine in Hp, si è occupata di consigli di amministrazione, ha scritto un libro in cui spiega la “sua verità ” (intitolato “Tough Choices: A Memoir”) e collabora con riviste oltre a fare la conferenziera (mestiere che rende molto bene, sostengono gli esperti del settore). Soprattutto perché, forte di una liquidazione da Hp più che consistente (23 milioni di dollari) è capace di tenere testa a una campagna elettorale attingendo ai suoi fondi personali, cosa che in effetti ha già fatto da deterrente alla campagna di fund raising della Boxer. Carly Fiorina deve, prima di affrontare il suo avversario democratico nell’elezione, vincere le primarie contro il candidato alla elezione di parte repubblicana.
In California Fiorina non è la prima top-manager tecnologico a concorrere per una carica pubblica. Nel tempo si sono susseguiti come candidati alla carica di governatore della California, infatti, l’ex Ceo di eBay, Meg Whitman, l’imprenditore Steve Poizner e l’ex congressista ed imprenditore tecnologico Tom Campbell. Inoltre, Chris Kelly, Chief Privacy Officer di Facebook, ha annunciato di recente che sta valutando l’ipotesi di una candidatura da parte democratica per la posizione di attorney general (procuratore generale, con funzione di consulente giuridico del governo statale della California, in questo caso)
Da notare per la cronaca, infine, che dopo l’estromissione di Fiorina da Hp venne nominato come Interim-Ceo Patty Dunn, suo avversario e chairman di Hp. Che venne poco dopo coinvolto in un durissimo scandalo su base di spionaggio interno ai danni dei dipendenti. Dunn venne rapidamente allontanato ed entrò come amministratore delegato Mark Hurd, un manager famoso per la sua concretezza e capacità di portare avanti le strategie in maniera pragmatica e senza rivoluzioni.