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Caricabatterie USB difettoso diventa mortale: fulminata donna australiana

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In Australia pare esserci una nuova vittima dei famigerati caricabatteria a basso costo. Si tratta di Sheryl Anne Aldeguer, una donna di origini filippine di 28 anni, trovata morta nel suo letto un paio di mesi fa, apparentemente fulminata da una scarica elettrica. Le indagini su quanto accaduto hanno ricondotto le responsabilità a un caricabatterie acquistato dalla donna in un negozio di Brisbane che per un difetto di produzione avrebbe fatto passare sul cavo USB, collegato al cellulare, la corrente di rete uccidendo la donna.

I sospetti degli investigatori si sono immediatamente concentrati su quest’accessorio, del valore di circa tre euro. La vittima presentava bruciature sul petto, dove si trovava un portatile, e alle orecchie, dove aveva infilato delle cuffie. Secondo quanto hanno potuto ricostruire gli esperti convocati dalla polizia, il caricabatterie avrebbe per un guasto portato l’elettricità a 240 volt (lo standard in Australia) alle mani della donna; il portatile poggiato sul petto, anch’esso collegato alla corrente, avrebbe chiuso il circuito passando per gli auricolari, a loro volta connessi al laptop.

Caricabatterie USB difettoso
alimenatori simili a quello che ha ucciso la donna

La polizia, al termine delle indagini ha convocato l’agenzia per il commercio del Nuovo Galles del Sud, che ha ordinato un’ispezione sui prodotti messi in vendita nel negozio dove la donna aveva acquistato il caricabatterie e in altri negozi dello stato. Molti sono stati sequestrati e messi all’attenzione dei tecnici, per verificare la rispondenza alle norme di sicurezza, norme che per certo il caricabatterie che ha fulminato la giovane filippina non rispettava, come sarebbe stato appurato.

La polizia e le autorità dello stato australiano hanno diffuso un avviso chiedendo che tutti quelli che hanno acquistato questo tipo di accessori, spezzino le linguette di collegamento alla rete e li smaltiscano come prodotto non più utilizzabile. È stato anche chiesto di non usare nessun dispositivo mentre questo è sotto carica.

Ricordiamo che quello avvenuto in Australia non è il primo tragico evento connesso all’uso di un caricabatterie a basso costo. La scorsa estate si è avuta notizia di due gravi incidenti, uno dei quali mortale, determinati da alimentatori contraffatti. In Thailandia, invece, in autunno un altro uomo è morto per causa di un alimentatore di bassa qualità. Apple ha disposto un programma gratuito per la sostituzione di alimentatori iPhone e iPad contraffatti con prodotti originali. Analisi tecniche dimostrano chiaramente la pericolosità di questi accessori, realizzati al risparmio e senza alcuna cura per la sicurezza.

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alimentatori sequestrati dalla polizia australiana

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