CarbonCopyCloner, una comoda e preziosa utility che consente di eseguire backup e clonare velocemente i dischi rigidi, noto per essere offerto gratuitamente con richiesta facoltativa di una donazione, si aggiorna e diventa un prodotto commerciale.
L’annuncio arriva dagli sviluppatori che ora chiedono, al cambio, 25,19 euro, per la necessità “di far crescere il team di supporto e di sviluppo e continuare a offrire aggiornamenti e nuove caratteristiche”. Una notizia non piacevole, ma che potrebbe essere giustificata dalla rilevanza di questo software, spesso usato per migrare da un disco ad un altro i contenuti di un Mac e dalle numerose funzioni che altri applicativi da sempre offrono solo a pagamento.
Ricordiamo che CCC, consente di di creare dischi rigidi avviabili con esattamente il contenuto del disco originale; la copia è eseguita molto velocemente, poiché è sfruttato un meccanismo di copia blocco a blocco (a livello fisico del disco). Il sistema di backup supporta le copie incrementali: è in sostanza possibile eseguire copie “intelligenti” copiando solo i file e le cartelle effettivamente modificati rispetto all’ultima copia. Lo “scheduling” permette di programmare backup in determinate ore, giorni, settimane o mesi. E’ possibile istruire il software in modo da avviare le copie solo e soltanto quando un determinato drive si rende disponibile ed eseguire copie di backup via rete o tramite Internet.
L’ultima versione 3.5 di CarbonCopyCloner richiede Mac OS X Snow Leopard, Lion o Mountain Lion (per un periodo lungo saranno supportati gli utenti della versione 3.4 in grado di funzionare su Tiger e Leopard), migliora il supporto della partizione di recovering di Lion/Mountain Lion, supporta il Gatekeeper di OS X 10.8, risolve alcuni bug con OS X 10.7.4, migliora le performance riguardanti la cancellazione delle operazioni di scheduling e integra migliorie specifiche per il display dei nuovi MacBook Pro Retina.
Da notare che chi ha effettuato donazioni agli sviluppatori in passato non dovrà pagare per aggiornare alla nuova versione; sul sito degli sviluppatori è indicato come ritrovare eventualmente la propria registrazione.
[A cura di Mauro Notarianni]