Dopo Chrome è arrivato il turno di Internet Explorer. Il browser di Microsoft è stato il secondo a cadere sotto i colpi sferrati dagli hacker nell’annuale gara che li vede riuniti al CanSecWest. A “bucare” il browser di Microsoft ancora una volta i francesi di VUPEN Security (gli stessi che, per primi hanno scoperto la vulnerabilità che gli ha consentito di intascare i 60.000 dollari messi a disposizione da Google) i quali hanno dichiarato che in il compito è stato molto più semplice rispetto agli sforzi richiesti per bucare Chrome.
Incredibilmente Safari e Firefox (di solito i primi a cadere in queste competizioni) non sono ancora stati scalfiti. È vero che la sicurezza di Safari è aumentata di molto rispetto alle prime versioni, ma bisogna ricordare che alla gara di quest’anno non partecipa Charlie Miller: il noto hacker specializzato nel superare le protezioni del mondo Apple non ha aderito poiché in disaccordo con alcune delle nuove regole imposte dal comitato. La competizione si chiuderà questa sera.
Come abbiamo già detto altre volte, molti esperti hanno criticato il modo di svolgersi della gara, poiché le debolezze sono generalmente falle che nulla hanno a che fare con i sistemi operativi veri e propri (si sfruttano, ad esempio, falle di Acrobat Reader o del Flash player). Jeff Jones, direttore del Security Group di Microsoft ha qualche anno addietro affermato che la manifestazione semplifica così tanto i problemi da renderla perfettamente inutile e che, in sostanza, non gli importa dei risultati dalla gara: “Se un sistema non viene “hackerato”, non significa per forza di cose che esso è meno vulnerabile; se viene hackerato, si è solo dimostrato quello che già sappiamo: qualunque sistema, in determinate circostanze e condizioni, può essere vulnerabile”. Queste condizioni sono accuratamente predisposte dagli hacker che partecipano alla gara: le debolezze dei sistemi operativi sono studiate con mesi di anticipo, pianificando l’attacco con prove e controprove, evitando di divulgare anticipatamente i propri studi e presentando i risultati solo durante la manifestazione al fine di vincere i (ricchi) premi in palio.
[A cura di Mauro Notarianni]