Se da un lato è boom di iPad, dall’altro Apple registra una piccola, ma significativa, riduzione nelle vendite di Mac nel corso dei primi tre mesi del 2019. Da notare che il calo non è dovuto alla mancata domanda da parte dell’utenza, ma alla mancanza di processori Intel necessari per la produzione delle macchine.
A dichiararlo è lo stesso CEO della società, Tim Cook, secondo cui il complesso business dei Mac ha dovuto affrontare alcuni vincoli nell’approvvigionamento dei processori, almeno nel trimestre di marzo, portando ad un calo delle entrate del 5 per cento rispetto allo scorso anno. Senza questi vincoli, il CEO ritiene che le vendite Mac sarebbero state superiori rispetto allo scorso anno.
Tutti i MacBook e iMac si basano su processori Intel, con il produttore che sta lottando per soddisfare la domanda. Lo scorso autunno, il CEO di Intel Bob Swan aveva dichiarato che la società attraversava la più forte crescita, concentrandosi sulla produzione di processori Intel Xeon e Intel Core. La carenza delle CPU sarebbe uno dei motivi per cui Apple starebbe considerando di passare da processori Intel a quelli su base ARM.
Durante i primi tre mesi di quest’anno, ricorda anche cultofmac, Apple ha ricavato 5,5 miliardi di dollari dalle vendite di Mac. Come ha osservato Cook, si tratta di un calo dai 5,8 miliardi di dollari di fatturato registrato nello stesso periodo del 2018.
Non si sa esattamente quanto la carenza di chip abbia influito sul numero effettivo di Mac venduti, perché Apple non ha annunciato questi dati singolarmente. Ad ogni modo, il business macOS resta sicuramente positivo per Apple.
Il CFO Luca Maestri ha dichiarato che su base globale, quasi la metà dei clienti che hanno acquistato un Mac durante il trimestre di riferimento erano utenti nuovi, così che la base installata attiva ha raggiunto oggi un nuovo massimo.