Gli scienziati hanno messo a disposizione del pubblico un gigantesco dataset di stelle: 1.600 sistemi solari in formato binario, il dump dei dati che viene registrato dai radiotelescopi. Il team guidato dal Carnegie Institution for Science comprende anche scienziati del MIT di Boston e libera la più grande collezione di informazioni registrate con la tecnica della velocità radiale. L’obiettivo dell’analisi di questi dati, che raccolgono 20 anni di osservazioni del W.M. Keck Observatory alle Hawaii è quella di trovare nuovi pianeti, anzi exopianeti, come si definiscono quelli che non appartengono al nostro sistema solare.
Assieme al dataset di informazioni gli scienziati mettono a disposizione anche un pacchetto software open source per Mac che consente di analizzare i dati (assieme a un tutorial online che spiega come): quel che chiedono sostanzialmente è di mettere in rete le proprie risorse di calcolo per contribuire alla ricerca, né più né meno come il vecchio “Progetto SETI” per la ricerca invece di segnali di vita extraterrestre.
«Si tratta – dice Jennifer Burt, ricercatrice al Kavli Institute per l’Astrofisica e ricerca spaziale del MIT – di un catalogo incredibile, e ci siamo resi conto che semplicemente non siamo abbastanza per fare tutte le osservazioni che si possono fare su questo insieme di dati per produrre nuova ricerca. Stiamo cercando di spostarci verso una idea di come dovremmo fare scienza più orientata alla comunità, in modo che altri possano accedere ai dati e vedere qualcosa di interessante”.