L’Europa sta spingendo l’acceleratore su nuovi dazi per chi importa auto dalla Cina, e alcuni colossi del settore stanno cercando di evitarli. Sebbene BYD abbia dichiarato in passato di non temere questi dazi, la contromossa non ha tardato ad arrivare. Il colosso ha chiuso un accordo per costruire un enorme impianto di veicoli elettrici da 1 miliardo di dollari in Turchia. Questo permetterà di evitare i dazi.
La notizia arriva dopo l’apertura del primo stabilimento di BYD in Thailandia, con altri previsti in Brasile e Messico. Non c’è dubbio che BYD stia spandendo a dismisura la produzione, con diversi siti di produzione.
Il nuovo accordo per la produzione in Turchia, secondo quanto diramato ufficialmente da BYD, andrà a creare fino a 5.000 posti di lavoro, oltre che un nuovo centro europeo, che per l’appunto servirà ad ingraziarsi l’esecutivo e ad evitare i dazi sulle importazioni.
Da notare, comunque, che BYD aveva dichiarato di non temere questi nuovi dazi, anche perché le sarebbe toccata una tariffa aggiuntiva più bassa rispetto ai concorrenti, pari al 17,4%. Altri competitor, come ad esempio SAIC dovranno invece affrontare ben più pesanti, pari del 38,1%, da sommare ad altri dazi già vigenti, che portano il totale della tassazione al 48,1%.
I guadagni di BYD
Secondo uno studio del Rhodium Group, BYD guadagna circa 14.300 euro (per ogni modello Seal U venduto nell’UE, mentre in Cina guadagna circa 1.300 euro per lo stesso veicolo.
Se questi sono i dati, è facile capire perché BYD non teme i dazi doganali europei, che dovrebbero raggiungere almeno il 50% per erodere significativamente i guadagni della casa automobilistica.
Ad ogni modo, la Turchia ha ridotto le tasse la scorsa settimana proprio per incoraggiare gli investimenti, incluso il settore di BYD. Ed allora, è facile capire il perché della mossa.
C’è anche da ricordare che le auto elettriche hanno rappresentato il 7,5% delle nuove vendite di veicoli in Turchia l’anno scorso, aprendo una significativa opportunità per il produttore cinese di veicoli elettrici, che dunque sarà certamente ben accolto nel Paese.
Al momento, BYD già detiene quasi il 50% del mercato dei veicoli elettrici thailandese ed anche il terzo marchio di auto passeggeri più grande con una quota del 9%.
Dopo aver venduto 426.039 veicoli elettrici nel secondo trimestre, BYD è seconda solo a Tesla (a quota443.956) per il titolo di maggior produttore mondiale di veicoli elettrici.
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