Federico Faggin firmò il disegno, Intel procedette alla commercializzazione. Era nato, trentatrè anni fa proprio oggi, il primo microprocessore, l’Intel 4004.
Basato su un data-path di 4 bit, la vera novità che coglieva di sorpresa il mercato era che per la prima volta una cpu veniva adattata a stare su di una sola base (chip) di silicio. Era la fine dei processori a “costellazione”, basati su di un insieme di componenti fisicamente separate e collegate su di una scheda.
Al lavoro di coordinamento della progettazione, gestito dall’italiano Federico Faggin, lavorarono anche Ted Hoff e Masatoshi Shima. E il processore era stato commissionato da Intel proprio da una azienda giapponese, che voleva fare del nuovo chip il “motore” di una sua calcolatrice elettronica.
Costruito con 2.300 transistor, venne seguito un anno dopo dal modello a 8 bit, l’8008, con 3.300 transistor. Il primo modello di reale successo, quello che fece nascere la rivoluzione del microcomputer a cui poi seguì quella del personal computer, fu però l’8080 di Intel.
Contemporaneamente nacquero una serie di architetture differenti, a partire da quella di Intel 8080, poi x86, a Zilig Z80, Motorola 6800, con alcune “punte” come, ad esempio la tecnologia Mos del 6502 (da cui nacque la base tecnologica per lo scontro tra Commodore e Sinclair, tra Cbm 64 e Zx Spectrum).