Il 12 settembre 2008 Panasonic annunciava la Panasonic Lumix DMC-G1, la prima fotocamera a lenti intercambiabili basata su sistema Micro Quattro Terzi (MFT). La vera novità però era un’altra: la G1 era la prima fotocamera mirrorless ad essere commercializzata per il mercato di massa.
10 anni dopo da quello storico annuncio, oggi il mercato mirrorless è considerato da molti il segmento del futuro per la fotografia amatoriale e professionale: finalmente anche Canon e Nikon hanno deciso di fare sul serio, benché abbiano impiegato 10 anni a capirlo facendosi superare da Sony, oggi primo attore di questo segmento a livello commerciale.
Tutto ebbe però origine proprio dalla Panasonic G1, una fotocamera dal classico stile DSLR che introdusse quella che può essere considerata una delle maggiori rivoluzioni del settore dalla nascita della fotografia digitale, ovvero l’eliminazione dello specchio interno (da qui “mirrorless”) tipico della SLR e delle DSLR, responsabile delle generose dimensioni dei corpi macchina e delle ottiche dedicate.
La G1 aveva tutte le caratteristiche che avrebbero fatto la fortuna delle mirrorless: dimensioni e peso più contenute, ottiche di volume sensibilmente più ridotto e un mirino elettronico per inquadrare la scena e fornire informazioni utili all’utente. Certo, la qualità d’immagine era sensibilmente inferiore rispetto alle DSLR full frame o APS-C ai tempi in commercio, ma ciò era dovuto principalmente ai limiti del formato MFT, limiti che si traducono però in un equipaggiamento più leggero, più pratico e meno ingombrante da trasportare.
Dopo Panasonic anche altri brand intrapresero la strada delle mirrorless, partendo da Olympus, anch’essa dedita alla causa MFT, senza dimenticare però Fujifilm con il suo sistema X-Trans, Sony con la linea Alpha, Leica con la serie T, Nikon con l’ormai defunta serie 1 e Canon con le sue EOS-M.
Benché il formato MFT non sia riuscito a conquistare una fetta significativa di fotografi professionisti (per via dei limiti stessi del formato, ancora oggi evidenti), la successiva Panasonic GH1 – evoluzione della G1 ma dedicata in particolare ai filmati – indicò con successo alla piattaforma la strada per conquistare i videomaker appassionati: oggi la linea GH di Panasonic (di cui oggi l’ultima GH5 è massima rappresentante) è senza dubbio il punto di riferimento per tutti i professionisti che vogliono fare video.
In sé la Panasonic G1 non ha rivoluzionato la fotografia digitale ma senza alcun dubbio ha contribuito in maniera definitiva ed indelebile a cambiarne la prospettiva, introducendo una nuova visione per la nascita di un segmento di mercato che avrebbe successivamente dimostrato di avere un importante potenziale tecnologico e commerciale.