Esiste una alternativa “mondiale” ad Android e iOS? Non un sistema operativo completo, con milioni di app, capace di sfruttare (e impegnare) i più potenti processori in circolazione. No, un sistema operativo leggero ma smart, che non abbia una grafica complessa tale da richiedere una componente video dedicata, o che sia talmente grande da aver bisogno di una tonnellata di ram. Un sistema operativo che funzioni su telefoni economici ma che si collegano al 4G, hanno Gps e WiFi, e che possono funzionare da scelta lo-fi per chi vuole la tecnologia ma a un costo minore e con funzioni essenziali. Un sistema operativo che abbia anche WhatsApp, ovviamente. Esiste? Certamente, e oggi compie quattro anni.
Sembra ieri da quando è nato KaiOS. Noi lo abbiamo incontrato facendo le recensioni del Nokia 3310 e del Nokia 8110 4G, retro-telefoni economici e nostalgici ma dotati di funzioni avanzate (soprattutto il banana-phone giallo). E abbiamo cominciato a studiarlo, per capire a cosa serve, come si usa, in quali contesti può andare bene.
I telefoni messi in commercio devono avere un sistema operativo. Al limite un firmware che consenta di far funzionare l’apparecchio nella modalità base (come i vecchi telefoni di una volta, per intendersi) di telefonata, rubrica ed sms. Ma serve qualcosa di più. Qualcosa che ovviamente non si può avere da Apple (che ha già fatto molto con l’iPhone SE 2020) né a quanto pare da Android, che sotto sotto richiede potenza altrimenti si trasforma in un mattone.
Arriva KaiOS. Ideato ad Hong Kong da una startup, è di fatto un fork di B2G OS (Boot to Gecko OS), un sistema operativo open source e basato solo su una community di volontari che a sua volta è un fork di Firefox OS, che è stato chiuso da Mozilla nel 2016. KaiOS, basato su Linux, ha invece un obiettivo commerciale chiaro: fornire il sistema operativo agli hardware low cost che servono in più di centocinquanta paesi meno industrializzati o dove comunque è presente una gran massa di persone che non ha i soldi per permettersi telefoni smart: stiamo parlando del subcontinente indiano, di parte dell’Asia, di tutta l’Africa e di tutta l’America Latina.
A cosa serve KaiOS? A far nascere e crescere le economie basate sui telefoni cellulari anche in posti dove i telefoni cellulari smart non trovano cittadinanza. KaiOS funziona su apparecchi a basso costo (diciamo attorno ai 15 euro l’uno), più resistenti e “facili” di quelli tradizionali a cui siamo abituati noi, con batterie che durano una settimana o più. E a dare, nel nostro primo mondo di persone stressate dalla vita troppo complicata che ci siamo creati da soli, a fare un po’ di digital detox.
Durante la nostra prova dei due telefoni di Nokia, qui il 3310 e qui l’8110, ci siamo resi conto di varie cose. Intanto, esiste una versione 2G del Nokia 3310 che abbiamo provato e che è ottima, un 3G che invece consuma molto la batteria e un fantomatico 4G che non abbiamo mai potuto usare perché utilizza un altro sistema operativo perdipiù non internazionalizzato ed è disponibile solo in Cina. Ma l’apparecchio in versione 3G non cresce più di tanto con KaiOS perché non ha processore a sufficienza. Invece fin dall’inizio è stato ben calibrato il Nokia 8110 4G, il banana-phone, perché il processore e la memoria sono quelli giusti. Abbiamo così visto spuntare WhatsApp, oramai complemento indispensabile, e ottimizzare tutte le varie app. Il telefono è diventato una vera macchina da guerra, che serve per muoversi con leggerezza (spiaggia, feste e concerti all’aperto quando ripartiranno, viaggi in zone critiche, palestra) e al tempo stesso costituisce una possibile alternativa all’uso dei telefoni smart da parte di chi voglia una vita più ragionevole e disconnessa.
I telefoni basati su KaiOS delle generazioni successive (fatti da operatori come Reliance Jio e Mtn, oppure da Alcatel e HMD Nokia), sono venduti adesso soprattutto in India e in Africa, utilizzano versioni Hmtl5 delle app, con uno store di KaiOS che ne ha più di 500, tutte a basso consumo (bastano 256 MB di Ram, cifre da anni novanta!) e comunque che permettono di utilizzare oltre a WhatsApp anche Twitter, Facebook e YouTube.
Sono sbarcati in 157 paesi e vengono usati da 135 milioni di persone. Sono di gran lunga il terzo sistema operativo più diffuso al mondo, anche se destinati a rimanere tali e al limite a scomparire quando Android dovesse lanciare una versione realmente lo-fi del suo sistema operativo. Dopo soli 4 anni KaiOS è stata però in grado di dimostrare che il mondo è fatto di varietà e non di uniformità, e che c’era spazio per crescere e diventare grandi anche nel settore della telefonia, trovando la strategia e l’equilibrio giusto.