È stato approvato in Bulgaria un disegno di legge che consente di criminalizzare e perseguire i titolari di siti che “creano condizioni per favorire la pirateria online”.
La bozza legislativa è stata approvata dal Consiglio dei ministri bulgaro; gli emendamenti presentati sono una risposta a pesanti critiche arrivate principalmente dagli USA in un report del Rappresentante per il Commercio degli Stati Uniti d’America che si occupa di consigliare e agire per conto del Presidente sulle questioni di commercio internazionale.
La speranza è che possibili condanne alla detenzione – fino a sei anni – diventino un deterrente, un modo per dissuadere chi continua a portare avanti varie attività di natura illecita, in violazione delle norme giuridiche di uno Stato e del Copyright.
“I crimini contro la proprietà intellettuale dovrebbero essere percepiti come atti di grande pericolosità, tenendo conto non solo dei diritti e interessi dei singoli autori, che pure li riguardano, ma considerando anche le perdite economiche per i titolari dei diritti, elementi che incidono – tra l’altro – sulle entrate del bilancio statale”, si legge in una nota.
Nel testo del disegno di legge si fa riferimento a chi “costruisce o gestisce” un sistema informatizzato o fornisce servizi destinati “alla società dell’informazione” con finalità di commettere crimini, creando ad esempio siti per il tracking di file torrent, piattaforme web e chat di gruppo per lo scambio di materiale pirata e altre attività che mettono in pericolo tutto ciò che è in relazione con “servizi della società dell’informazione”.
Nello Stato situato nella metà orientale della penisola balcanica, per anni ha proliferato il mercato della pirateria e gli USA avevano inserito la Bulgaria nella lista nera degli Stati che non si dedicano abbastanza alla difesa dei diritti d’autore.
In Italia la FAPAV – Federazione per la Tutela delle Industrie dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali – riferisce che è del 43% l’incidenza complessiva della pirateria di film, serie/fiction, programmi e sport live. La stima del danno potenziale in termini di fatturato, perso direttamente a causa della mancata fruizione di film e serie/fiction piratati, è pari a 673 milioni di euro nel 2021 e se parliamo di mancata fruizione legale di sport live a causa di comportamenti illegali, la stima si attesta a 267 milioni di euro. Numeri allarmanti che impattano in maniera importante in termini economici sull’industria e sul Sistema Paese, con inevitabili ripercussioni sui tassi occupazionali (a causa della pirateria si stimano quasi 10 mila posti di lavoro a rischio).