Samsung Electronics ha chiesto a una corte californiana di invalidare due brevetti sull’onda di una recente decisione della Corte Suprema statunitense che ha ristretto termini e requisiti per la brevettabilità. I due brevetti in questione sono alcuni di quelli per i quali a maggio di quest’anno una giuria ha ordinato a Samsung di versare 119 milioni di dollari ad Apple. Alcuni dispositivi della casa sud coreana hanno sfruttato brevetti come lo “slide to unlock” che descrive la modalità per lo sblocco dei telefoni touch; altri brevetti come quello riguardante la “ricerca universale”. Apple, non soddisfatta del risultato ottenuto, aveva presentato istanza per ottenere un risarcimento maggiore.
In un caso noto come “Alice v. CLS Bank” discusso a giugno di quest’anno, la Corte Suprema ha spiegato che idee astratte non possono essere brevettate, tranne che queste non prevedano “concetti innovativi” sufficienti a consentire di sfruttare l’idea astratta in delle applicazioni brevettabili. Nei suoi brevetti, afferma Samsung nella richiesta inviata all’U.S. District Court del Northern District of California, “Apple rivendica un’idea astratta, realizzata con generiche funzioni per computer che non evidenziano alcuna innovazione tecnica”.
Per quanto concerne lo “slide to unlock”, Samsung argomenta che “usare semplicemente un computer per implementare l’idea astratta di muovere un lucchetto da una posizione di blocco a sblocco non rende l’idea brevettabile”. Nel brevetto, afferma Samsung, non è indicato l’uso di alcun hardware o software specifico. Per quanto riguarda la ricerca unificata, Samsung dice che un esperto chiamato da Apple aveva spiegato che questo usa “l’euristica” per individuare le informazioni usando un computer. L’esperto in questione, inoltre, avrebbe affermato che “l’euristica, si sa, in fondo è una buona idea” contestando il brevetto alla luce di quanto la Corte Suprema ha determinato non brevettabile.