“Potete fare di meglio”. È questo quello che in sostanza ha risposto l’UE a Samsung alla proposta di chiudere l’indagine per abuso di posizione dominante dopo aver apportato modifiche già sottoposte all’attenzione dell’antitrust europeo. La casa sud coreana rischia una multa di 13 miliardi di euro, pari al 10% dei profitti dello scorso anno. L’indagine in questione era partita a gennaio al fine di verificare se Samsung abbia usato i diritti su alcuni brevetti abusivamente in violazione degli impegni sottoscritti nel 1998 con l’European Telecommunications Standards Institute (ETSI), obblighi che prevedevano il rilascio di licenze per l’uso dei suoi brevetti secondo i termini FRAND (fair, reasonable, and non-discriminatory , equi, ragionevoli e non discriminatori).
I brevetti FRAND sono quelli ritenuti “essenziali” per lo sviluppo dell’industria e chi li detiene non può sfruttarli per bloccare i concorrenti. Jonathan Todd., portavoce del commissario europeo per il Lavoro e gli Affari sociali, ha confermato che Samsung ha presentato le sue proposte affermando che “La commissione, dopo averle valutate ha chiesto alla società di migliorarle”. Per la Commissione gli impegni devono essere “pienamente onorati per evitare distorsioni della concorrenza e cogliere gli effetti positivi della standardizzazione sull’economia”.
Nel 2011 Samsung ha cercato di ottenere ingiunzioni contro prodotti concorrenti (Apple prima di tutti), basando le sue richieste su presunte violazioni di tecnologie, quest’ultime ritenute però dalla stessa casa sud coreana “essenziali” per l’implementazione degli standard del settore.