Il presidente brasiliano, Jair Bolsonaro, ha firmato un provvedimento provvisorio che limita le possibilità che hanno i social network di rimuovere contenuti, account, profili e utenti.
La novità modifica la vigente legislazione nel paese sul web (la disciplina nota come Marco Civil da Internet), quadro normativo esistente dal 2014. In pratica social quali Twitter, Facebook, Instagram e YouTube dovranno seguire una serie di procedure prima di poter cancellare contenuti di utenti che hanno violato i termini d’uso delle piattaforme. Prima di poter eliminare account o specifici contenuti, la piattaforma deve inviare una notifica all’utente, delineare l’azione disciplinare, motivare ciò che si contesta, indicare le procedure per fare appello, e fare sapere all’utente che questo ha il diritto che i suoi contenuti vengano ripristinati.
Secondo gli uffici di comunicazione di Bolsonaro, l’idea è quello di limitare «la cancellazione arbitraria e ingiustificata di account, profili e contenuti da parte dei fornitori». In altre parole si sottolinea che i social sono aziende private e in quanto tali determinano le proprie policies di utilizzo ma non possono fare quello che vogliono con i propri utenti.
Giacché diffondere notizie prive di fondamento o fake news non rappresenta alcun reato, sono in tanti a evidenziare che il provvedimento no farà altro che limitare i pochi strumenti a disposizione dei social network nella lotta alla disinformazione.
Un provvedimento preoccupante che, sebbene non abbia valenza immediata, rischia di passare senza problemi dal Congresso per la ratifica. Un portavoce di Facebook ha dichiarato che “la misura provvisoria limita in modo significativo la possibilità di limitare gli abusi sulle nostre piattaforme. Facebook è in linea con l’espressione di diversi specialisti e avvocati, i quali sostengono che la proposta violi diritti e garanzie costituzionali». Bolsonaro parla di “favore della libertà d’espressione” ma è un provvedimento che potrebbe rendere ancora più arduo il contrasto della diffusione di fake news, diffondendo ancora di più notizie dannose per la tutela del diritto alla salute e assurde teorie del complotto.
È di poche settimane addietro un report secondo il quale sono i brasiliani le persone che passano più tempo sugli smartphone.