Da pochi giorni si può accedere al bonus PC e tablet voluto dal governo per informatizzare le famiglie in vista della nuova ondata di coronavirus che sta nuovamente portando gradualmente tutte le regioni d’Italia in zona rossa. Ma a differenza di quello per la mobilità e di tutti gli altri incentivi lanciati nel corso dei mesi scorsi, questo bonus non sta raccogliendo consensi. Anzi, sono appena partite le prime denunce dei consumatori, che lamentano offerte scadenti e velocità di connessione spesso non conforme alle promesse degli operatori telefonici.
Secondo quanto riporta Consumerismo No Profit (associazione dei consumatori specializzata in tecnologia, ndr), che si dice pronta a rivolgersi alla Corte dei conti, «Sta accadendo ciò che avevamo previsto in tempi non sospetti. Il decreto sul bonus pc e tablet prevede che i dispositivi venduti dagli operatori telefonici debbano avere caratteristiche tecniche ben precise e standard di qualità minimi. Tuttavia è impossibile reperire sul mercato prodotti a basso costo che rispettino i requisiti previsti da Infratel rientrando al contempo nel tetto massimo di 300 euro a bonus per l’acquisto materiale di un pc o di un tablet».
Per esempio, tra le caratteristiche tecniche obbligatorie previste da Infratel c’è la webcam da almeno 8 megapixel di cui devono essere dotati Pc o Tablet. Come denuncia il presidente di Consumerismo, Luigi Gabriele, «E’ praticamente impossibile trovare sul mercato dispositivi low-cost dotati di tale requisito. Questo sta portando gli operatori a vendere ai consumatori prodotti scadenti e di bassa qualità o, come nel caso di un noto gestore delle Tlc, a ricorrere ad artifizi tecnici, fornendo agli utenti un computer a basso costo che non rispetta i requisiti previsti assieme ad una webcam esterna che invece è conforme alla normativa, in modo da eludere i vincoli stabiliti dal decreto».
C’è poi il discorso della velocità di connessione che, secondo le disposizioni del Bonus Pc, deve essere pari ad almeno 30 Mbps: secondo quanto denunciano i consumatori, spesso le società telefoniche promettono questa connessione solo sulla carta perché poi nella realtà, se si effettua uno “speed-test” – dicono – la velocità risulta essere inferiore. «Avevamo già messo a conoscenza Marco Bellezza, AD di Infratel, delle criticità connesse al Bonus Pc, ma alle nostre istanze abbiamo ricevuto solo risposte stizzite» conclude Luigi Gabriele «Alla luce della scarsa qualità dei dispositivi venduti agli utenti e del mancato rispetto dei requisiti tecnici previsti dalla normativa, stiamo valutando un esposto alla Corte dei Conti per possibile danno erariale».