Bon Appétit, la popolare rivista dedicata al cibo, è pronta ad uscire con il suo nuovo numero dedicato alla Cultura: 43 pagine ricche di appetitose fotografie di cibo scattate… solo con un iPhone.
La redazione ha infatti deciso di “proibire” ai suoi i fotografi l’uso delle loro DSLR o mirrorless professionali: l’unico strumento ammesso era proprio il cellulare della Mela. Come era scontato attendersi, i risultati sono stati comunque eccezionali, con immagini di grande impatto visivo nonostante il sensore di dimensioni modeste e le lenti minuscole.
“La cultura del cibo è ormai diventata molto più democratica. Tutti possiamo scattare una foto, postare su un blog, è diventato qualcosa di più inclusivo anziché esclusivo. E lo smartphone ha avuto un enorme influenza su tutto ciò – commenta Adam Rapoport, editore di Bon Appétit – Siamo così immersi in quella cultura che abbiamo pensato: che cosa succederebbe se riprendessimo il tutto con un iPhone?”
Instagram e molti altri social network sono ormai pervasi dalla “foodography”, ovvero la tendenza a voler fotografare qualsiasi cosa ci si appresti a mangiare, per condividere con i propri amici, e Bon Appétit vuole cavalcare questa tendenza.
Ovviamente le condizioni di scatto di cui hanno goduto i fotografi della rivista sono state ben diverse da quelle dei comuni mortali: per limitare al massimo le vibrazioni, iPhone era saldamente ancorato ad un treppiede, mentre lo scatto avveniva con un comando a distanza. Inoltre l’illuminazione era totalmente costituita da luce naturale, non certo le fioche lampadine a incandescenza che si possono ritrovare nella maggior parte dei ristoranti. L’idea però ha anche avuto risvolti tecnici interessanti, rivelando alcune particolarità degli iPhone.
Si è scoperto che iOS include un filtro di correzione del rumore di cui non si è mai parlato, che viene applicato automaticamente ogni volta che l’otturatore di iPhone resta aperto per più di 1/25 di secondo. Questo fa sì che il rumore in alcuni casi abbia un aspetto più “pixelloso”, soprattutto con diverse gradazioni di colori in una gamma simile.
Il fenomeno è accaduto più frequentemente con immagini di cibo marrone, un peccato considerando che molti cibi sono accompagnati da una croccante doratura che avvicina questa tinta.
Niente paura però, la correzione interviene solo sulle immagini: il gusto fortunatamente rimane intatto.