A fine gennaio per le bollette a 28 giorni è arrivata una mega multa da 228 milioni di euro a TIM, Vodafone, Wind Tre e Fastweb con l’accusa di intesa anticoncorrenziale da parte di Agcom: ora il Consiglio di Stato vota a favore dell’autorità antitrust e rende obbligatori i rimborsi di massa degli utenti.
Finora infatti chi desiderava essere rimborsato per la criticata (e illegale) contabilizzazione di fatture e bollette a 28 giorni doveva seguire una procedura ad hoc, come illustrato in questo articolo di macitynet. Gli utenti non informati sulla vicenda e quelli intimoriti dalla procedura non hanno mai richiesto il rimborso loro dovuto, a tutto vantaggio degli operatori di telefonia che si trovavano così a rimborsare un numero sensibilmente inferiore di utenti.
Ma a fine gennaio, insieme alla mega multa inflitta da Agcom agli operatori in questione, l’autorità antitrust ha stabilito che il rimorso gli utenti doveva essere di massa e automatico per tutti gli utenti coinvolti. Non sorprende che TIM, Vodafone, Wind Tre e Fastweb si siano opposti a questa decisione, chiedendo che fosse mantenuto il sistema precedente di rimborsi esclusivamente con procedure singole e individuali per ogni cliente.
La decisione del consiglio di Stato contro l’interesse degli operatori, insieme a un’altra delibera recente contro le rimodulazioni, conferisce più spazio di manovra ad Agcom: secondo quanto segnala Repubblica.it l’autorità potrà accelerare sui rimborsi automatici di massa agli utenti delle bollette a 28 giorni e potrebbe applicarlo anche in altri casi.
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