Sul sito Apple, Bob Mansfield è ora definito genericamente “Senior vice president”: non sono menzionati altri titoli o riferimenti a particolari attività, una mossa rara in Apple che da sempre tende a promuovere i suoi uomini. Craig Federighi, ad esempio (responsabile dello sviluppo di OS X e successore di Bertrand Serlet) è qualche giorno addietro diventato Senior Vice President Mac Software Engineering, così come Dan Riccio, è diventato Senior Vice President Hardware Engineering, entrando entrambi nel team di dirigenti che fanno riferimento all’amministratore delegato di Apple, Tim Cook.
Sul sito Apple, nella sezione con le biografie dei dirigenti, per Bob Mansfield, ex direttore di SGI e responsabile dello sviluppo e design di alcuni processori, non viene al momento indicato alcun ruolo particolare. Cupertino ha qualche giorno addietro fatto sapere che pur lasciando l’incarico che aveva in precedenza a Riccio, Mansfield non lascerà l’azienda, ma continuerà a occuparsi di futuri prodotti collaborando direttamente con Tim Cook.
La ragione per cui Mansfield resta tra i dirigenti ma senza un ruolo preciso è misteriosa, ma è possibile che l’amministratore delegato abbia deciso, invece che congedarlo per la pensione e permettere che da pensionato qualche concorrente gli affidasse un incarico di consulente o dirigente, preferisca tenerlo in azienda. Dalla sua posizione di ex responsabile dell’hardware Apple, Mansfield potrebbe essere una bomba atomica innescata se le sue competenze fossero portate altrove, anche al netto del patrimonio di informazioni che si è impegnato a non rivelare. Un esempio? Jon Rubinstein che, dopo alcuni screzi in Apple (pare con Scott Forstall) ha deciso di andarsene e prendere un anno sabbatico, salvo poi ricomparire nel ruolo di consulente e poi CEO di Palm. Rubinstein era stato di fatto, anche se con sfumature diverse, il predecessore di Mansfield e ha guidato importanti linee di prodotto (come iPod e il Mac) nel ruolo di capo dell’hardware.
[A cura di Mauro Notarianni]