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Bloomberg «La TV in streaming di Apple non sarà una minaccia per Netflix»

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Dietro all’evento Apple di lunedì c’è certamente attesa e interesse, con un misto di curiosità, ma la reazione di Wall Street potrebbe essere un sonoro sbadiglio. Secondo Bloomberg l’ingresso di Apple nel mercato dei servizi TV in streaming non darà nessuna spinta alle azioni AAPL e, quantomeno per l’immediato futuro, i suoi rivali potranno dormire sonni tranquilli.

Secondo la nota agenzia di stampa internazionale, per spostare l’ago della bilancia in questo ambiente, Apple dovrebbe creare un giro d’affari molto più grande di quel che è riuscita a costruirsi Netflix nel tempo. Secondo l’analista Raymond James servono “anni”, almeno un paio, per poter dare almeno qualche pensiero ai suoi diretti rivali – nei quali è incluso anche Amazon.

D’altronde passare dall’essere una società che fa hardware a una che società (anche) di servizi il passo non è breve e neanche agevole, soprattutto quando si trova a dover camminare in un percorso già battuto da altri. «Apple è una delle più grandi aziende al mondo, quindi il suo ingresso in questo mercato non può essere ignorato» spiega John Butler di Bloomberg Intelligence «Ma non si sta facendo strada tramite acquisizioni, quindi ci vorrà del tempo prima che ciò possa rappresentare un rischio per le maggiori compagnie di TV in streaming».

Bloomberg «La TV in streaming di Apple non sarà una minaccia per Netflix»

Al momento, quel che ci si aspetta che Apple presenti lunedì, è qualcosa di molto piccolo rispetto alle attività complessive dell’azienda, tanto che l’evento potrebbe non avere nemmeno un impatto significativo sul prezzo delle azioni «Nel tempo potrebbe diventare una minaccia significativa per Netflix e Amazon, ma parlare di una minaccia immediata mi sembra improbabile».

Tirare somme più precise adesso resta comunque un azzardo, visto che di quel che presenterà Apple tra pochi giorni non si sa poi molto. Perfino i partner – come HBO e Showtime – ne sanno poco: nessuno ad oggi conosce infatti il prezzo dell’abbonamento per poter fruire dei contenuti in streaming di Apple, né le modalità disponibili ai clienti. Si vocifera infatti che alcuni canali potrebbero essere gratuiti mentre per accedere ad altri sarà necessario abbonarsi, ma Apple è riuscita (fino ad ora…) a mantenere così bene il segreto che non è neppure chiaro se ci saranno inserzioni pubblicitarie e se l’acquisto di un abbonamento ne garantirebbe anche la completa rimozione.

I dubbi non si fermano qui ma strizzano l’occhio anche all’hardware. Sarà disponibile solo sui dispositivi Apple (iOS, macOS e tvOS) oppure si potrà fruire della TV in streaming di Apple anche su Android e Windows? La precedente esperienza con Apple Music farebbe pendere la bilancia verso quest’ultima ipotesi, ma molti analisti non sarebbero sorpresi se il servizio fosse relegato, almeno inizialmente, ai soli dispositivi Apple. Ci si aspetta la compatibilità del servizio con la tecnologia AirPlay, quindi la trasmissione dei contenuti su schermi e dispositivi di terze parti (come le TV e gli stick TV di Roku), ma anche qui il rischio è quello di perdersi nel campo delle ipotesi.

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