La Tv Apple sarà la Apple TV? Il gioco di parole sintetizza quel che si può concludere scorrendo un articolo pubblicato questa sera da Bloomberg che precisa e dischiude nuove prospettive di un rumor che pareva sopito.
Secondo il sito finanziario, una delle fonti più affidabili quando si tratta di indiscrezioni Apple, il nuovo modello di Apple TV si presenterà non solo rinnovato sul piano dell’hardware (come noto potrebbe essere in grado di dare accesso ai giochi iOS), ma anche dal punto di vista del sistema di distribuzione dei contenuti, almeno questa è la speranza e l’obbiettivo che si coltiva a Cupertino con il mandato affidato ad Eddie Cue, plenipotenziario di iTunes, il deus ex machina che in Apple si occupa di software e servizi, di trattare con Comcast e DirectTv, in pratica i due principali fornitori di canali a pagamento degli Stati Uniti e Time Warner, il secondo, dopo Disney, più grande conglomerato dell’intrattenimento al mondo, un accordo che darebbe vita, appunto, alla TV di Apple: dare la possibilità ai clienti che acquistano il dispositivo, di accedere ai contenuti cui sono già abbonati per vederli via Internet sulla televisione di casa, grazie all’interfaccia di Apple TV.
Se questo progetto si materializzasse, Apple TV diventerebbe un vero e proprio set top box, permanentemente connesso ad Internet ed iTunes, che grazie ad una nuova interfaccia, consentirà di acquistare o affittare Film scaricare musica, navigare in Internet, giocare ma anche crearsi un proprio flusso di canali TV, siano essi on demand che in diretta. Insomma avrebbe tutti i crismi per permettere ad Apple di modernizzare l’intrattenimento domestico, semplificare l’accesso ai contenuti, creare un sistema interattivo e tagliato a misura sui propri gusti, che spazia da musica a video, da giochi alla navigazione, passando da un dispositivo che sarebbe nei piani l’iPod del secondo decennio degli anni 2000.
Al momento però il piano di Apple, condotto da Cue, starebbe però incontrando delle resistenze.
La trattativa con DirectTv e con Comcast si sarebbe arenata sulle credenziali di login; Apple vorrebbe che i suoi clienti potessero accedere usando l’identificativo di iTunes, ma i due network non sarebbero disposti a cedere il controllo sui loro clienti. Time Warner sarebbe più possibilista; la corporation americana ha già un’app, TWC TV, che distribuisce i suoi contenuti, anche se non tutti, su iPhone e iPad, e portare i canali su Apple Tv potrebbe essere meno complicato, anche se potrebbero restare problematiche normative. Non tutti i contenuti possono essere trasportati su Internet senza il permesso dei titolari dei diritti.
In attesa di capire che cosa succederà negli USA che saranno certamente il terreno di prova della Apple TV di nuova generazione, possiamo cominciare a chiederci che cosa di questa strategia potrà essere esportato fuori dagli Stati Uniti.
Anche alle nostre latitudini, molto faticosamente, si sta cercando di sposare la TV ed Internet. Cubo Vision di Telecom svolge di fatto questo ruolo; Sky con On Demand sperimenta anch’essa questa strada, ma l’incidenza del mercato sia di Telecom che dell’offerta di Sky è poco rilevante. Il network di News Corporation ha però ambizioni maggiori e assai più strutturate rispetto all’On Demand che troviamo sul suo set top box; si tratta del cosiddetto progetto River, un’offerta ricalcata sul modello di Now Tv, che in Gran Bretagna distribuisce, usando un dispositivo molto simile alla Apple TV (foto in alto), i canali di BSkyB vendendo accessi su vasta scala e non solo ai suoi abbonati come On Demand. Pagando un canone giornaliero, o mensile è possibile comprare l’accesso a buoquet, canali tematici, canali lineari, con contratti giornalieri o mensili. Progetto River come Now TV e come l’idea che Apple coltiva per gli USA, userà Internet come sistema di trasporto dei contenuti. Di fatto il progetto River ricalca in forma proprietaria quel che Apple in forma agnostica, visto che sarebbero molteplici i canali distribuiti, vorrebbe fare con Apple TV.
Quali possibilità Apple di inserirsi in questo contesto, intavolando trattative per convincere i grandi network internazionali e tra questi anche quelli Italiani? Potrà servire a convincere Sky la buona esperienza in termini di utenti e di visibilità raggiunta da Sky Go che propone su iPad e iPhone una finestra sui contenuti on demand e alcuni canali in diretta di Sky?