Man mano che si avvicina il rilascio dei nuovi iPhone crescono le preoccupazioni di editori, agenzie di advertising e anche di Google sugli strumenti di blocco pubblicità iOS 9 che per la prima volta saranno disponibili per tutti gli utenti di iPhone e iPad. Mentre sulle app il problema per ora sembra meno sentito, l’attenzione è focalizzata sull’esperienza web tramite Safari e browser alternativi che permetteranno il blocco pubblicità iOS 9 scaricando e installando plug-in creati da sviluppatori di terze parti. Anche se Apple non fornisce direttamente questi strumenti e non li pre-installa, tutti gli utenti di iPhone e iPad potranno procurarseli in autonomia, uno scenario che minaccia di ridurre sensibilmente gli introiti pubblicitari generati sulla seconda piattaforma mobile al mondo, ma da sempre la prima per vendite e ricavi generati.
“Apple creerà un appetito enorme dei consumatori per il blocco pubblicità” ha dichiarato Sean Blanchfield intervistato dal Wall Street Journal, Ceo di PageFair, società di consulenza che aiuta gli editori a contrastare il blocco pubblicità. Questo perché fino a oggi solo il 6% degli utenti impiega questi strumenti ed è concentrato su computer. Le preoccupazioni per il mutamento di scenario in arrivo con il blocco pubblicità iOS 9 deriva dal fatto che i vantaggi dei blocchi saranno superiori sui dispositivi mobile con schermi più piccoli e che dipendono da collegamenti in cui il traffico dati è limitato. È dello stesso parere Jason Kint, Ceo di Digital Content Next, una associazione di editori digitali: “Il problema del blocco pubblicità è reale e in aumento, e il blocco pubblicità iOS 9 potrà solo accelerarlo”.
Impossibile dare torto ad analisti ed editori, soprattutto tenendo presenti i possibili vantaggi per gli utenti di dispositivi mobile, di cui offre una anticipazione Dean Murphy, sviluppatore che sta creando un plug-in per Safari battezzato Crystal. Secondo Murphy con un blocco pubblicità attivato 10 principali siti di notizie USA vengono caricati fino a quasi 4 volte più velocemente e il traffico dati si riduce del 53%. Anche Murphy è preoccupato della possibile perdita di ricavi per gli editori ma spiega che il web mobile è diventato troppo congestionato e che qualcuno deve fare qualcosa al riguardo. Google non ha rilasciato dichirazioni sull’articolo del Wall Street Journal ma negli scorsi giorni ha pubblicato una soluzione per aggirare il possibile blocco delle pubblicità all’interno delle app in iOS 9, in ogni caso risulta difficile minimizzare le preoccupazioni sull’argomento nella sede di Mountain View: Google è la società che genera più ricavi e profitti dalla pubblicità online al mondo, di cui una fetta consistente arriva da iPhone e iPad.