Negli scorsi giorni hanno fatto notizia le proteste contri i blocchi per Covid nella città fabbrica Foxconn di Zhengzhou in Cina, dove si produce l’80% di tutti gli iPhone venduti nel mondo: nelle ultime ore in Cina manifestazioni pacifiche ma anche e soprattutto vere e proprie proteste fronteggiate duramente dalla polizia si sono scatenate in diverse parti del paese, incluse le città più importanti tra cui Pecchino e anche Shanghai, dove vengono assemblati i MacBook.
Da mesi la popolazione è stanca di essere periodicamente sottoposta a rigidissimi lockdown nelle proprie abitazioni o peggio ancora, in centri comuni per positivi. Ma la cosa più sorprendente è che nelle scorse ore le proteste contro i blocchi si sono trasformate in manifestazioni pubbliche con centinaia e migliaia di partecipanti che invocano le dimissioni del leader Xi Jinping e la caduta del partito comunista cinese.
Si tratta di un fatto estremamente insolito in Cina, dove da anni il dissenso viene regolarmente soffocato con la forza, ancora più straordinario è che i manifestanti accusino direttamente Xi Jinping per il fallimento evidente del governo con la sua politica Zero Covid. Quest’ultima è basata sull’imposizione di lokcdown repentini e totali, che coinvolgono da un intero edificio per un solo positivo, fino a milioni di persone in interi quartieri, città e province con l’intento di bloccare sul nascere la circolazione del virus.
Questa strategia di emergenza, valida nei primi cicli della pandemia, nel tempo si è dimostrata insopportabile per la popolazione e inadeguata rispetto alle campagne di vaccinazione come effettuate nella maggior parte degli altri stati che sembrano aver superato meglio il problema.
Purtroppo si teme che la situazione in Cina metta ancora più a dura prova la catena di fornitura Apple, come riporta Patently Apple, altamente dipendente sulle mega fabbriche e forniture cinesi. Mentre a Zhengzhou i blocchi rallentano la produzione dei richiesti iPhone 14 Pro, a Shanghai lo stesso potrebbe avvenire per gli stabilimenti che producono MacBook e portatili PC Windows.
A fine ottobre è emerso un rischio nel calo di produzione nella più grande fabbrica di iPhone, con un calo che potrebbe arrivare al 30% per via dell’inasprimento delle misure anti-covid. Apple ha avvertito che nelle festività la disponibilità di iPhone 14 Pro sarà limitata.