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BlackBerry Curve, la prima prova sul campo

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Secondo la canadese Research In Motion, per gli amici RIM, che si è letteralmente inventata nove anni fa l’idea della posta elettronica sui telefoni cellulari, è l’arma finale. Dopo aver lanciato il BlackBerry 8100 Pearl (dal design “sfizioso” e adatto a top manager e signore) e il BlackBerry 8800 (un “muletto” con tanto di Gps e mappe in streaming attraverso la rete, oltre ad un’ampia tastiera estesa), Rim adesso ha presentato il BlackBerry 8300 Curve.

A differenza dell’8800 (e come l’8300) è dotato di fotocamera digitale, questa volta di buona qualità  da 2 Megapixel, di batterie con migliori performance rispetto alla versione 8100 e di schermo più generoso da 320 per 240 pixel distesi su di una superficie a 65mila colori.

Le caratteristiche salienti, come avevamo anticipato, sono quelle di essere un telefono cellulare quad-band senza Umts ma con Edge (quando supportato dagli operatori: in Italia Tim sì e Vodafone no), con Bluetooth e senza navigatore Gps integrato. In compenso, è presente l’applicazione per le mappe che effettua lo streaming direttamente dai server di BlackBerry (un po’ come Google Maps) e quindi consente di muoversi in tutta tranquillità  anche al di là  dell’area nella quale si è comprato.

Il primo punto che spicca per chi ha utilizzato – come il vostro cronista – per un periodo il Pearl 8100, è la differente forma dei
tasti. A parte il fatto che qui la tastiera sia completa mentre nel Pearl 8100 fosse “compatta” e richiedesse l’ottimo ma un po’ faticoso sistema SureType per scrivere, i tasti tornano ad essere piccolo, rotondeggianti e spaziati fra di loro.
Cosa un po’ spiazzante per chi si era appunto abituato al precedente modello, ma comunque precisi e ben utilizzati. Richiedono forse mani non eccessivamente grosse proprio a causa delle loro dimensioni-limite. Ma si tratta di uno sforzo ben comprensibile visto il vero punto di forza del Curve.

Il Blackberry 8300 Curve, infatti, gioca una carta “mediana” tra l’8100 e l’8800: schermo generoso e tastiera completa ma in uno spazio che in tasca non è poi molto differente da quello dell’8100 (e quindi sostanzialmente più piccolo rispetto a quello dell’8800).
Cioè, 107 per 60 per 15,5 millimetri, con un peso di 111 grammi inclusa la batteria.

Dotato di tutte le caratteristiche dei BlackBerry, cioè posta push anche per chi non ha un sistema aziendale tramite le tariffe flat offerte da Tim e Vodafone (più recentemente, per le aziende, anche da Wind). ottimo PIM agenda e calendario, flessibilità  e gestione dei sistemi di appuntamento e appunti veloci molto completi. Il BlackBerry praticamente non ha bisogno di software aggiuntivi, ed è anche una fortuna perché in questo segmento “business” il mercato presenta pochissimi freeware di interesse, a differenza di quanto succede nel mondo Palm per i Treo.

Altra nota del Curve è la sua piacevolezza e solidità : basato su un colore metallizzato, meno “formale” del nero dei modelli di lancio 8100-8800, il Curve ha rinforzi in gomma e una discreta aria di solidità . Si “nasconde” comodamente in tasca, ma al tempo stesso riesce a non scomparire o presentarsi inadatto all’uso per le ridotte dimensioni.

Buona la durata della batteria: utilizzandolo solo per la posta elettronica, quindi come secondo telefono, si raggiungono tranquillamente i quattro o cinque giorni di utilizzo e non è impossibile anche toccare una intera settimana. I dati offerti dalla ditta sono 408 ore di stand-by e 4 di telefonate. Punto di forza è la capacità , caratteristica di questo apparecchio, di riuscire ad ottimizzare e regolare praticamente tutte le funzioni e i servizi.
Se poi si tratta di un apparecchio BIS, cioè per privati anziché per aziende come quelli in modalità  BES, allora la customizzabilità  è totalmente affidata all’utente e non dipende da un amministratore di sistema.

Nei primi giorni d’uso, oramai rotti dalle precedenti esperienze con gli altri modelli di BlackBerry, non possiamo che constatare con soddisfazione la stabilità  e relativa velocità  della macchina virtuale Java all’interno della quale gira il sistema operativo di Rim.

E ovviamente la nuova dotazione software. In questo caso, guidati dall’agile pallina (da cui il nome “pearl” della nuova serie di telefonini adesso privi della una volta caratteristica rotella sul fianco destro) e dall’ottimo sistema di illuminazione automatica che si aggiusta automaticamente a seconda del contesto esterno, abbiamo identificato un migliorato sistema multimediale, con riproduttore musicale (e jack per le cuffie-microfono standard da 3,5 mm) e video, ottima possibilità  di fare foto con risoluzione 1600 per 1200 pixel (l’ottica appare ben dimensionata e sensibile, il flash potente e c’è pure il piccolo specchietto convesso per gli autoscatti) anche se
manca la possibilità  di girare filmati digitali con la videocamera.
Oltre al rinnovato mediacenter interno, sono disponibili anche software di editing e ritocco “al volo” sul campo di terze parti da scaricare separatamente.

In conclusione, la prova sul campo per il BlackBerry Curve è superata con il massimo dei voti. Praticamente completo, non necessita di altro software se non forse di una applicazione specifica per chi è abituato a viaggiare (ne parleremo in un articolo a parte, comunque si tratta di WorldMate Pro), ottima autonomia e flessibilità , viene offerto con caricabatterie da viaggio, software Pc per la connessione, cavetto Usb e auricolare stereo. Il BlackBerry Curve supporta anche l’audio via Blutooth con modalità  stereo, degno complemento per chi (si tratta probabilmente di una minoranza sinora, ma non si può mai dire) possiede una cuffia senza fili con questa tecnologia.

Ah, un’ultima nota, circa la facilità  di scrittura con la tastiera estesa del Curve: questa recensione è stata integralmente scritta sul piccolo apparecchio. Ovviamente, c’è voluto un po’ di più che non con una tastiera “vera” di computer, ma lo stesso ce la si è fatta…

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