Nuovo BlackBerry Pearl 8110 GPS: le interviste raccolte da Macity alla presentazione ufficiale: nuove tecnologie integrate, compatibilità con il mondo Mac, l’offerta e i bundle Vodafone. Infine due chiacchiere sull’immancabile iPhone…
Alla presentazione ufficiale dell’ultimo nato di casa BlackBerry Macity ha intervistato Alberto Bevilacqua, Carrier Relationship Director Vodafone Business Unit di RIM e Claudio Monteverde Media Relations Vodafone.
Alberto Bevilacqua ha illustrato a Macity le funzioni e le caratteristiche del nuovo Pearl, approfondendo il discorso su alcune tecnologie Push da sempre modello utilizzato da BlackBerry. Bevilacqua ha confermato che il precedente Pearl, in circolazione da oltre un anno, ha rappresentato un grande successo per RIM, dimostrando così la bontà delle nuove strategie e delle soluzioni adottate.
La nuova versione mantiene inalterate le caratteristiche principali del primo Pearl a cui si aggiungono un ricevitore GPS con antenna integrata. Ora oltre a gestire la posta elettronica, telefonare e ricevere chiamate, riprodurre musica e navigare sul Web, con il nuovo Pearl possiamo individuare la nostra posizione e utilizzare per lavoro e il tempo libero le numerose funzioni legate alla localizzazione GPS.
Tre programmi per orientarsi:
BlackBerry Maps
I possessori del nuovo Pearl potranno scegliere fin dal primo istante di utilizzo tra ben tre applicativi legati alle nuove funzioni GPS integrate.
Il primo software è BlackBerry Maps installato di serie in ogni nuovo Pearl: grazie al ricevitore integrato il sistema rileva le coordinate in cui si trova e le invia tramite rete GPRS al server BlackBerry. Quest’ultimo ricevuti i dati circa la posizione dell’utente invia una cartografia della zona circostante in un formato che riduce al minimo le dimensioni dei file immagine e, di conseguenza, occupa poca banda per il trasferimento dei dati.
In pratica le mappe non risiedono nel terminale, inoltre i calcoli più complessi per il posizionamento e l’individuazione del punto di interesse vengono gestiti completamente sui server remoti BlackBerry.
Alberto Bevilacqua di RIM ha eseguito la dimostrazione in un locale chiuso, privo di vista cielo: impossibile ricevere il segnale dai satelliti GPS per la localizzazione. Una volta avviato il programma BlackBerry Maps il terminale ha visualizzato sullo schermo l’ultima posizione in memoria e le relative mappe. Azionando la piccola trackball nella direzione desiderata il Pearl invia una richiesta per le mappe attigue alla zona in questione e in pochi istanti il server spedisce al terminale la cartografia richiesta per la visualizzazione. Mentre Bevilacqua aziona la trackball lo schermo del Pearl ha un istante di esitazione e, subito dopo, l’infinito reticolo di strade e corsi di Milano appare aggiornato.
L’impressione da semplici spettatori è quella che si prova utilizzando Google Maps o un qualsiasi altro programma di cartografia su Internet: la risposta del sistema è veloce e il ritardo in risposta di visualizzazione appena percettibile e non fastidioso.
Google Maps
e Vodafone Navigator
La seconda applicazione per la cartografia è Google Maps, anche questa ottimizzata per il nuovo BlackBerry. La terza e più importante alternativa per i possessori del nuovo Pearl è rappresentata da Vodafone Navigator che, oltre alle funzioni di cartografia fin qui descritte, offre anche quelle più avanzate di navigazione assistita, passo a passo, con istruzioni visive e vocali. Anche per l’applicativo GPS di Vodafone il software installato sul terminale è stato concepito per assorbire il minimo delle risorse del sistema. L’imponente archivio delle mappe risiede sui server Vodafone ed è lì che vengono eseguiti i calcoli del percorso. Oltre ad alleggerire il lavoro del Pearl i primi vantaggi sono due: le mappe sono sempre aggiornate, senza complicazioni e senza costi per l’utente, inoltre i calcoli del percorso tengono sempre in considerazione le ultimissime informazioni relative al traffico.
Interfaccia utente e form factor
Una volta esplorate le nuove funzioni del Pearl e tutti i software GPS installati, Alberto Bevilacqua continua la presentazione descrivendo il form factor, la tastiera e il sistema di controllo. Il successo del primo Pearl è dovuto anche alle scelte di RIM circa la riduzione degli ingombri e quindi la riduzione dello spazio occupato dalla tastiera. I classici terminali BlackBerry integrano una tastiera QWERTY che può essere utilizzata con uno o due pollici: questa soluzione è perfetta per l’utenza professionale, familiare con le tastiere dei computer, inoltre disposta a trasportare con sé un terminale simile nell’aspetto e nella forma a un palmare.
Per rendere più accattivante il Pearl, RIM ha investito tempo e risorse per lo studio di una interfaccia che occupasse meno spazio fisico sul dispositivo ma che allo stesso tempo fosse estremamente facile da utilizzare, qualità fondamentale per il mercato consumer.
Il risultato dell’impegno di RIM è la famosa trackball, Bevilacqua afferma non senza una certa soddisfazione: “RIM è stata la prima a progettare e integrare la trackball. Non è stato semplice ma l’idea funziona: diversi altri costruttori ci hanno seguiti su questa strada”.
Impossibile dargli torto: il controllo con la piccola trackball è pratico e immediato, non a caso la piccola “perla bianca” posizionata proprio sotto allo schermo e al centro del terminale è diventata il simbolo e il nome dell’intero dispositivo, il Pearl appunto.
Per quanto riguarda la tastiera la ricerca condotta da RIM è stata fondamentale per ridurne le dimensioni e creare così un terminale BlackBerry con form factor e design del tutto identico a quello di un tradizionale smartphone di ultima generazione. La tecnologia battezzata SureType è una combinazione di hardware e software. Invece di un singolo tasto per ogni lettera come nei BlackBerry classici, il Pearl ospita due lettere più altri simboli speciali su ogni pulsante. Mentre Alberto Bevilacqua inserisce le prime lettere della parola desiderata, il software SureType visualizza una serie di possibili parole complete: il meccanismo è molto simile a quello che siamo abituati a utilizzare nei cellulari con il sistema di inserimento T9, solo più evoluto. Bevilacqua assicura che: “Una volta familiarizzato con il nuovo sistema, occorrono almeno due o tre giorni, l’inserimento dei testi risulta molto più veloce persino rispetto ai BlackBerry con tastiera QWERTY completa”.
Dopo averlo visto di persona e in azione nell’inserimento di una mail, dobbiamo ammettere che è vero.
Un altro piccolo dettaglio prezioso. Con l’incredibile esperienza costruita nel mondo business RIM ha integrato nel nuovo Pearl due dizionari che possono essere attivati e disattivati con una veloce scorciatoia da tastiera, senza nemmeno aprire un menu. La soluzione è una manna dal cielo per tutte quelle persone che per lavoro o per i propri contatti personali necessitano di scrivere email sia in Italiano sia in Inglese. Il correttore ortografico non impazzirà più cercando di interpretare e correggere tutte le parole inglesi che stiamo scrivendo, lavorando in lingua italiana e viceversa.
La posta elettronica
Nella successiva fase della presentazione a quattr’occhi che Alberto Bevilacqua ha concesso all’inviato di Macity l’argomento trattato è stato il pilastro fondamentale di RIM: la posta elettronica con tecnologia Push.
“RIM è stata la prima a portare la mail nelle tasche della gente, all’inizio integrando la posta elettronica nei cerca persone o pager dell’epoca”.
In pratica la filosofia non è mai cambiata e nemmeno il modello di business: RIM ha iniziato ad offrire la posta alle persone e ai settori più interessati e più ricettivi ad accoglierla nella vita di tutti i giorni e in qualsiasi momento della giornata.
“La stessa cosa sta succedendo ora con la nascita di dispositivi di nuova concezione, non più mirati esclusivamente agli utenti aziendali, ma pensati e costruiti per un pubblico più vasto”. Alberto Bevilacqua si riferisce ovviamente al mercato consumer, al primo modello del Pearl e ora con la nuova versione che integra la navigazione GPS, un’altra funzione molto richiesta in questo settore.
La compatibilità con il mondo Mac
Alberto Bevilacqua afferma che “I terminali BlackBerry in generale compreso il nuovo Pearl, nascono con una compatibilità Windows di serie, garantita grazie al software Desktop Manager. In ogni caso il Pearl è un dispositivo progettato e costruito per funzionare in modalità stand alone, cioè in grado di svolgere alla perfezione tutte le sue funzioni senza l’ausilio di un PC. L’unica funzione che richiede un collegamento è così rappresentata dai backup, per archiviare sul computer i contatti. Per il mondo Mac, BlackBerry mette a disposizione un software realizzato da terze parti, sotto forma di download gratuito dal nostro sito Web, per tutti gli utenti Apple”.
Il caso iPhone
Impossibile chiudere la serata senza un cenno ad iPhone, potenzialmente in concorrente agguerrito per Pearl. “Come policy aziendale RIM * ci ha detto Alberto Bevilacqua – non commentiamo su prodotti o strategie di altre aziende, in ogni caso l’atteso ingresso di Apple anche in Italia rappresenta un progresso per tutto il mercato di riferimento. Qualsiasi investimento o lancio di nuove tecnologie nel settore rappresenta un momento di crescita per tutte le aziende che vi operano: in questo senso e secondo RIM iPhone di Apple è benvenuto nel nostro Paese”.
Per quanto riguarda l’assenza della tecnologia UMTS, il parere di Alberto Bevilacqua è di quelli da tenere bene in considerazione, questo almeno secondo chi scrive: “In tutta la linea di BlackBerry solo un terminale è dotato di UMTS ed è commercializzato da H3G: si tratta di un dispositivo business in cui la maggiore banda dell’UMTS è utilizzata per un aspetto di nicchia se vogliamo, ma decisamente importante per questo settore. In pratica è possibile inviare o ricevere email mentre si sta effettuando una telefonata oppure addirittura in una conference call. Può sembrare una cosa da poco ma per tutte le persone che utilizzano i BlackBerry per lavorare, si tratta di un plus non secondario. Per quanto riguarda il Pearl e in generale i terminali RIM basati sulla tecnologia GPRS, la banda è più che sufficiente per gestire anche applicazioni critiche ed esigenti (vedi per esempio la cartografia e la navigazione GPS del nuovo Pearl, ndr.), a patto che sia utilizzata con intelligenza. Non è importante la tecnologia in sé, quanto l’esperienza d’uso e le funzioni offerte all’utente finale”.
Tutti i detrattori di iPhone e gli esperti che prevedono una debacle nostrana di iPhone a causa dell’assenza dell’UMTS dovrebbero riflettere su quanto sopra. Ai più scettici consigliamo di provare il nuovo Pearl per gestire le email, navigare sul Web e persino per orientarsi e navigare sfruttando le nuove funzioni GPS. Tutto funziona egregiamente e con una qualità del servizio di livello professionale, pur trattandosi di un terminale progettato per il mercato consumer e per di più tutto basato sull’impiego estensivo di server remoti in comunicazione tramite linea GPRS.
In conclusione Alberto Bevilacqua è convinto che il nuovo Pearl e gli altri terminali BlackBerry siano un prodotto completamente diverso rispetto all’iPhone di Apple e, pertanto, esclude una possibile concorrenza tra i due mondi.
L’offerta di Vodafone
Durante la serata di gala per il lancio del nuovo Pearl, Macity ha incontrato anche Claudio Monteverde, Media Relations di Vodafone che ha illustrato le offerte commerciali dell’operatore legate al nuovo nato BlackBerry.
“Il prezzo di listino è di 379 euro e sono disponibili tre varianti di colore: Titanium, Sunset e Amethyst. Gli acquirenti possono scegliere tra due piani:
il servizio Vodafone Mail flat e senza limiti a 9,90 euro al mese. Il primo mese è possibile utilizzare il servizio in prova gratuitamente e senza impegno per l’acquisto. Il secondo bundle è la promozione Mobile Internet anche questa flat e senza limiti a 9 euro al mese”.
“Aziende e professionisti che attivano un piano tariffario Aziende qualsiasi possono avere il nuovo Pearl in offerta a 12 euro al mese (IVA esclusa) per 24 mesi. Al termine del periodo il terminale è di proprietà dell’utente. Il servizio Vodafone Mail per il mercato business costa 15 euro al mese per 24 mesi. Sempre per il settore business Vodafone offre due mesi di prova gratuita del servizio”.
Per una galleria fotografica della presentazione fare click qui