Il supporto per gli storici servizi e telefoni BlackBerry è terminato il 4 gennaio di quest’anno, poco male visto che ormai nessuno usa più questi terminali: la pessima notizia invece è arrivata nelle scorse ore con l’annuncio di BlackBerry della vendita dei suoi brevetti per dispositivi mobile e messaggistica per un importo di 600 milioni di dollari.
L’acquisto è stato effettuato da Catapult IP Innovations, una nuova società costituita per l’occasione, che si è impegnata a pagare i brevetti BlackBerry tramite un prestito di 450 milioni di dollari, cifra immediatamente girata a BlackBerry, più 150 milioni di dollari da restituire a rate con primo pagamento tra tre anni. In sostanza Catapult IP Innovations è una nuova società che non vende e non produce nulla e che inizia la sua esistenza con un debito ingente.
Per questa ragione molti prevedono che i brevetti per i terminali BlackBerry, per le tastiere QWERTY e quelli relativi a BlackBerry Messenger (BBM), un precursore di tutte le app di messaggistica come le conosciamo oggi, verranno sfruttati il più possibile per ricavarne un profitto, come rileva arstechnica. Oltre a concedere in licenza i brevetti per nuovi terminali, operazione già tentata anche da TCL ma con successo limitato e poi abbandonata, l’unica altra via percorribile è quella di intentare causa contro qualsiasi società che presumibilmente potrebbe aver violato i brevetti BlackBerry in questione.
In breve si teme a ragione che Catapult IP Innovations sia un nuovo patent troll, ovvero una di quelle società che detiene brevetti e diritti di proprietà intellettuale senza però produrre né vendere nulla, che ottiene profitti esclusivamente dalle cause legali. Spesso infatti per colossi della tecnologia presi di mira dai patent troll risulta più conveniente trovare un accordo rapido invece di sostenere lunghe e costose battaglie in tribunale. Per tutte queste ragioni è praticamente certo che presto sentiremo parlare ancora dei brevetti BlackBerry.