BlackBerry non esiste più per davvero. L’azienda (o meglio, quello che rimane) ha acconsentito a concedere in licenza il brand a TCL, un produttore cinese di cellulari. Sarà l’azienda cinese a creare prodotti con il marchio in questione a livello mondiale ad eccezione di India, Indonesia, Bangladesh, Sri Lanka e Nepal dove BlackBerry ha già concesso licenze simili a produttori locali. Il mercato della telefonia non è nuovo per TCL poiché si è occupata della produzione dei due ultimi dispositivi di BlackBerry: DTEK50 e DTEK60, entrambi con sistema operativo Android.
BlackBerry, spiega PCWorld, seguirà una via più diretta rispetto a quanto fatto da Nokia, brand storico del mondo della telefonia. Nella vendita del business smartphone a Microsoft era previsto un periodo di transizione che dopo dieci anni avrebbe restituito all’azienda madre il diritto di riutilizzare il brand. L’azienda che mira a far tornare a splendere il marchio Nokia si chiama “HMD Global” e i suoi dirigenti ritengono che il brand possa tornare ai fasti di un tempo. HMD Global (fondata da alcuni ex Nokia) ha acquisito per 350 milioni di dollari gli asset relativi ai dispostivi “entry level”, incluso il centro di produzione Microsoft Mobile Vietnam e i dipendenti che sono da qualche tempo alle dipendenze della nuova realtà.
Nokia e BlackBerry si sono cullate sugli allori, incapaci di rispondere all’evoluzione nel settore mobile. Quelli che erano un tempo colossi della telefonia, cominciarono a vacillare dopo il lancio di iPhone nel 2007, incapaci di rispondere alla sfida di Apple prima e Android dopo.
Quel che resta di BlackBerry non si limiterà a restare con le mani in mano a contare i soldi delle royalty ma dice che continuerà a occuparsi dello sviluppo dei suoi servizi e delle sue suite software per la sicurezza.