Quasi dieci anni dopo il debutto di iPhone sul mercato, Blackberry OS raggiunge forse il punto più basso della sua storia in termini di quote di mercato, arrivando ad uno sconsolante 0 per cento. Della serie “far di peggio è – quasi – impossibile”.
Secondo i dati di Gartner, nell’ultimo quarto del 2016 la società canadese ha spedito poco più di 200 mila smartphone con il suo sistema operativo, toccando quote di mercato pari allo 0,0 per cento. Anche se si tratta di un arrotondamento (BlackBerry non vende, per ora, “zero” telefoni) il momento è simbolicamente rilevante. L’azienda canadese, ora per quanto riguarda l’hardware nelle mani della cinese TLC, è presente su numero di dispositivi ufficialmente e formalmente del tutto irrilevante, si tratta di circa 200mila telefoni, un nulla davvero.
Comunque la si pensi fa davvero tristezza o comunque suscita stupore o, se si vuole ancora, esercita un richiamo universale alla assoluta volatilità dei gusti dei consumatori, legati sì alla moda ma anche alla capacità di un oggetto di rispondere alle esigenze quotidiane, fare un balzo indietro nel tempo al 2009. Circa 8 anni fa l’ex RIM era riuscita a conquistare il 20 per cento del mercato smartphone, come dire che nel 2009 uno smartphone su cinque era un Blackberry, visto che il sistema operativo era esclusivo. Questo avveniva non a caso poco dopo il lancio di iPhone, un prodotto la cui portata rivoluzionaria i manager dell’azienda di Waterloo non compresero, lasciando che li travolgesse in uno tsunami
Oltre che la fine de facto di Blackberry, i dati di Gartner registrano la crisi totale anche del quarto incomodo: Windows Mobile ha infatti totalizzato una quota di mercato dello 0,3 per cento per il Q4 2016, sceso decisamente rispetto al già misero 1,1 per cento registrato nello stesso periodo dell’anno precedente. Probabilmente anche Windows Mobile verrà annientato al prossimo giro di boa, ma Microsoft conosce già la fine della storia e si è abbondantemente e da lungo tempo preparata.
Poco da dire sul resto: iOS e Android continuano a dominare e crescere, rispettivamente con il 17.9 e l’81.7 per cento del mercato smartphone; gli “altri” sistemi operativi – non meglio identificati, strappano uno 0,1 per cento.