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Il biografo di Steve Jobs si schiera con Apple per la privacy

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Walter Isaacson,  scrittore, giornalista e biografo statunitense noto per il suo libro con la biografia di Steve Jobs, ha parlato di Apple come “una forza positiva” per la posizione dell’azienda sulla privacy, riferendo che Facebook dovrebbe assumersi maggiori responsabilità per i contenuti che ospita.

Da tempo Apple e Facebook si scontrano per visioni diverse della privacy e l’azienda di Mark Zuckerberg, non gradisce l’imminente funzione per la trasparenza del tracciamento nelle app in arrivo con gli aggiornamenti di iOS 14/iPadOS 14 e che obbligherà le app ad ottenere l’autorizzazione dell’utente prima di tracciare i suoi dati nelle app o nei siti web di proprietà di altre aziende.

Facebook ha riferito che, a suo modo di vedere, la funzione per la trasparenza del tracciamento nelle app è qualcosa che avrà un impatto negativo su molte piccole imprese che stanno lottando per sopravvivere e continuare a garantire servizi online gratuiti. Non la pensano invece così varie associazioni impegnate nella tutela della privacy in tutto il mondo, che hanno indicato il loro apprezzamento per la scelta di Apple.

Steve Jobs Libro

“Penso che dobbiamo sempre chiederci se un’azienda IT sia una forza positiva”, ha detto Isaacson in una intervista di Yahoo Finance. “Penso che Apple in generale lo sia perché tutela la nostra privacy e non basa completamente il suo modello di business sul modello pubblicitario, ossia raccogliendo tutte le informazioni a nostro riguardo e facendo su di noi microtargeting riguardo qualsiasi cosa”.

Nell’intervista – si parla dell’ultimo libro di Isaacson, “The Code Breaker”, ma anche altre cose, incluso il battibecco in corso tra Facebook e Apple.

Per quanto riguarda il social network, Isaacson ritiene che Facebook e Twitter dovrebbero avere maggiori responsabilità per gli algoritmi che producono e che tendono a “incentivare le persone a essere arrabbiati e a condividere disinformazione”.

L’autore fa riferimento a Steve Jobs nel suo ragionamento sul perché Apple non ha seguito la strada dei social media. Secondo Isaacson, Jobs non era favorevole all’idea dell’ingresso di Apple nei social network. “Era molto attento a fare in modo che le persone avessero il controllo della tecnologia e non che la tecnologia controllasse loro”, dice Isaacson.

L’autore della biografia su Jobs spiega ancora che il co-fondatore di Apple “è per me un modello di come le persone dovrebbero accostarsi all’era digitale”, “ed è per questo che non si sentirebbe a suo agio con i social media e i social network”.

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