Se ne va da Facebook. Non perché non gli piace, ma perché non ci sta più dentro con tutti quelli sconosciuti che lo bombardano di richieste di amicizia. Lo dice in India, dove si trova per ritirare un premio concesso dal governo indiano alla sua fondazione BIll e Melinda Gates. Il fondatore di Microsoft coglie durante una conferenza stampa l’occasione per dire la sua e si scopre così che ama ma solo fino a un certo punto il computer.
“Diecimila persone volevano diventare miei amici. Non riuscivo neanche a capire se mai le avessi conosciute”, ha dichiarato il neo-vincitore del premio per la Pace, il disarmo e lo sviluppo della Fondazione Indira Gandhi. Un sogno per i ragazzini appassionato di Facebook di oggi, avere così tanti amici, un problema secondo il fondatore di Microsoft. “La tecnologia è un beneficio enorme per le persone – ha continuato Gates – ma tutti questi strumenti tecnici, se non ci facciamo attenzione, diventano uno spreco enorme del nostro tempo”.
Il rischio, sostiene Bill Gates, è che la gente passi troppo tempo “dentro” il computer”. Cioè, sempre connessi, come una volta si immaginava che facessero nerd ed hacker, e invece oggi sempre più spesso fanno gli adolescenti e molti adulti. Soprattutto sul posto di lavoro. Qui vengono “prodotti” i contenuti generati dagli utenti: dai video per YouTube fino ai post dei blog. Qui emerge la marea di riflessioni, pensieri e legami deboli che la rete esprime, trasformando una o due generazioni di persone in “spettatori-attori”, in partecipanti a infiniti e inutili giochi di società e da bar, sostengono i critici dei social network.
Bill Gates è dunque tra questi? No. Però il prototipo del geek, del ragazzino-nerd con gli occhiali spessi, che si veste male, sempre appicciato al computer e che alla fine sposa la sua segretaria dopo aver fatto una fortuna costruendo un impero con il software, lancia lo stesso il segnale di allarme. Lui è riuscito a farsi una vita e comunque appartiene a una generazione che non passava la totalità del proprio tempo incollata al computer. Bill Gates ha 53 anni ed è un baby boomer dei più giovani. Altri una vita rischiano di non averla mai. Quelle che hanno seguito, infatti. sono la tripletta di generazioni che invece con Internet e il computer ci sono nate e cresciute. E dai cui monitor adesso non riescono più a staccarsi.