Il bilancio Microsoft contiene un ammonimento e fatti la cui realtà forse è persino più dura di quanto il sentimento generale non lasciasse già intuire: il tramonto del PC presenta il contro a Redmond. Queste le conclusioni cui si deve giungere leggendo le cifre e ascoltando i commenti al bilancio presentato oggi. Nonostante i 4,97 miliardi di profitto su 19,9 miliardi di fatturato, Microsoft ha deluso le attese e le previsioni in praticamente tutti i segmenti dei suoi principali business e questo per una serie convergente di situazioni e di eventi, ma tutti o quasi connessi al fatto che quel mondo in cui le finestre hanno respirato sta morendo mentre Microsoft non sa come muoversi nel mondo nuovo.
Un elemento che dimostra concretamente quando sta accadendo è la svalutazione del magazzino pari a 900 milioni di dollari, 7 centesimi per azione, determinati dalle vendite deludenti di Windows RT che hanno costretto Microsoft a ridurre i prezzi del dispositivo. Le nude cifre sono una ferita dolorosa per l’azienda che aveva puntato molte carte su questo dispositivo basato su processori con tecnologia ARM e che aveva lo scopo principale di contrastare iPad, ma che il pubblico non ha recepito e compreso e quindi non ha comprato, costringendo l’azienda a ridurne i prezzi e mettendo nell’incertezza il futuro della stessa piattaforma RT.
Ancora più preoccupante in prospettiva sono i dati che arrivano dalla divisione Windows e Office, fino a poco tempo fa la vera cassaforte di Redmond. Il calo (quantificato nell’ordine dell’11%) delle vendite dei PC, avrebbe ridotto del 6% anno su anno le entrate del sistema operativo, anche se il deferimento di altre entrate previste per promozioni sulle vendite di Windows, permette di segnare un comunque deludente +6%. Il gruppo enterprise che si occupa di Office ha registrato un +14% in fatturato, ma il dato reale se si escludesse l’effetto della promozione per un aggiornamento di Office, sarebbe un asfittico +2%.
Anche se il Chief Financial Officer Amy Hood, ammettendo che le cose non vanno bene, si limita a fare cenno alla necessità «di fare meglio nel mondo del mobile», rinviando gli analisti a prendere in considerazione i profondi cambiamenti in arrivo, prefigurati nella lettera inviata da Ballmere la scorsa settimana, appare del tutto chiaro che la crisi del PC sta iniziando ad aggredire le fondamenta di Microsoft al punto che qualche che osservatore usa parole molto preoccupate scrivendo esplicitamente che ormai il principale produttore di software al mondo sta dalla parte sbagliata del mondo dell’informatica, quello dei PC, un’era che che l’IT si appresta a lasciarsi alle spalle.
La presentazione dei risultati fiscali ha portato nell’after market ad un forte ribasso le azioni MSFT che al momento in cui scriviamo perdono i 6%.