Bernie Sanders, candidato per la nomination democratica nella corsa alla Casa Bianca 2020, ha criticato Apple dopo l’annuncio del piano dell’azienda che prevede 2,5 miliardi di dollari in donazioni per far fronte all’emergenza abitativa nella Silicon Valley, affermando che la donazione è un tentativo di sviare sue responsabilità in questa situazione con l’elusione fiscale.
Dopo l’annuncio di Apple, Sanders ha sbeffeggiato “l’ipocrisia” dell’azienda, affermando che è essa stessa una delle aziende che hanno creato il problema. Se diventerà Presidente, Sanders ha promesso di far pagare a grandi aziende come Apple “la loro congrua parte”, e il denaro ricavato sfruttato “per effettuare investimenti che garantiscono alloggi a prezzi accessibili agli Americani”.
“L’annuncio di Apple dell’entrata nelle attività di prestito immobiliare, ha detto Sanders, “è un tentativo per distogliere l’attenzione dal fatto che ha contribuito a far nascere la crisi abitativa californiana”, rastrellando 800 milioni di dollari di sovvenzioni finanziate dai contribuenti, e trattenendo 250 miliardi di dollari di profitti offshore per evitare di pagare miliardi di dollari in tasse”.
Tim Cook nel suo annuncio di ieri aveva spiegato che Apple ha deciso di seguire l’esempio di altre aziende del settore IT. I prezzi delle case in California hanno raggiunto prezzi insostenibili, con prezzi medi che si aggirano sui 1,4 milioni di dollari. “Case a buon mercato vogliono dire stabilità e dignità, opportunità e orgoglio. Quando queste cose non sono più alla portata di molti, sappiamo che la strada su cui siamo non è sostenibile. Apple si impegna a essere parte della soluzione” ha dichiarato Cook.
Apple è solo l’ultima di vari colossi del mondo IT ad avere attivato investimenti di questo tipo. Google e Facebook, nei mesi scorsi si sono impegnati a investire un miliardo di dollari, e Microsoft, a gennaio di quest’anno ha annunciato un investimento di circa 500 milioni di dollari.
La Mela ha previsto un miliardo di dollari destinato a un fondo d’investimento per abitazioni “a buon mercato” e un altro miliardo a un fondo di assistenza per mutui rivolto a quanti comprano la prima casa. Altri 300 milioni di dollari saranno devoluti da sotto forma di abitazioni a prezzi accessibili nell’area di San Jose; 150 milioni di dollari saranno immessi in una partnership pubblico-privata per nuove abitazioni nell’area di San Francisco; 50 milioni di dollari, saranno, infine, sfruttati per far fonte al problema dei senzatetto nell’area della Silicon Valley.
Per Sanders, Apple è solo l’ultima delle grandi aziende del settore tech definite “evasori fiscali” che provano a descrivere le loro iniziative nell’edilizia residenziale come “altruismo filantropico”. A settembre di quest’anno il candidato alla presidenza democratica ha annunciato il suo “Housing for All”, piano da 2,5 trilioni di dollari che dovrebbe combattere la carenza di alloggi negli USA investendo nella costruzione di 7,4 milioni di case per affittuari a basso reddito che Sanders promette “accessibili per sempre”. Il piano prevede unità di edilizia popolare che aiuterebbero “a disgregare e integrare le comunità” e controlli nazionali sugli affitti per limitare gli aumenti annuali di non più del 3%, legati al tasso di inflazione.